Savona. Il Covid-19 e la dad non fermano Intercultura, l’associazione di volontariato che promuove, organizza e finanzia scambi ed esperienze interculturali, inviando ogni anno centinaia di ragazzi delle scuole secondarie a vivere e studiare all’estero ed accogliendo nel nostro paese altrettanti giovani di ogni nazione. Nonostante la pandemia, sono 200 i ragazzi di tutto il mondo che negli ultimi mesi hanno raggiunto l’Italia per essere ospitati da una famiglia e frequentare le nostre scuole.
La provincia di Savona, da anni uno dei centri del progetto, per la prima volta da tempo non ha avuto la possibilità di partecipare attivamente: nessun ragazzo straniero è arrivato sul territorio, al contrario di quanto avvenuto a Genova, dove sono stati accolti alcuni studenti.
Sono tre invece le partenze dei savonesi: un ragazzo starà un anno in Grecia, un altro sei mesi in Canada ed infine uno studente ha concluso la sua esperienza trimestrale in Portogallo. Anche se il numero delle richieste ad agosto 2020 è stato più elevato. “Non tutti i savonesi sono riusciti a partire – spiega Ernesto Facello, responsabile provinciale dei programmi ospitalità di Intercultura – alcuni perché si sono ritirati, altri perché i paesi ospitanti hanno stoppato il progetto, ne sono un esempio l’Australia e la Nuova Zelanda, dove sono in vigore norme ancora più restrittive rispetto all’Europa”.
E per il prossimo anno scolastico gli iscritti aumentano: “Rispetto al 2020, sono pronti a partire circa 7 ragazzi”. Le mete più scelte in questi mesi e con maggiori probabilità di essere confermate sono i Paesi europei e l’Uruguay: “Coloro che avevano scelto l’America latina, hanno optato per l’Uruguay, una delle nazioni che è rimasta aperta al progetto e che ha sofferto meno della pandemia rispetto a Brasile, Argentina e Cile” spiega Facello.
Ma come si è trasformata l’esperienza di Intercultura, considerando che per mesi le scuole superiori sono state chiuse? La pandemia sicuramente ha stravolto il mondo scolastico italiano, con la dad che è diventata, volenti o nolenti, una protagonista degli ultimi due anni. Un argomento sempre al centro del dibattito con continue aperture e chiusure che hanno scatenato lo scontento degli studenti e i dubbi di associazioni e genitori.
In questo contesto adolescenti di tutto il mondo hanno raggiunto l’Italia, partecipando alle lezione a distanza e, quando possibile, seguendole tra i banchi di scuola. Un’esperienza inusuale che, però, secondo Facello non ne ha minato il valore. “Ci siamo dovuti adattare alla situazione e, ascoltando le testimonianze dei ragazzi, è stata comunque un’esperienza bellissima che ha permesso di rafforzare il legame tra gli studenti ospitati e le famiglie ospitanti” sottolinea.
Il progetto Intercultura, infatti, “ha uno scopo educativo e permette ai ragazzi non solo di studiare in un altro Paese, ma anche e soprattutto di immergersi a 360° in una cultura diversa, un’importante esperienza di cui beneficia anche la comunità locale” afferma Facello. I partecipanti vengono seguiti da tutor, dei volontari dell’associazione (a Savona sono 12) che si occupano di mediare tra gli studenti e le famiglie ospitanti e di elaborare il progetto scolastico migliore per loro. Vengono inoltre fornite delle borse di studio con una percentuale che varia in base al reddito per permettere anche a chi non ha le possibilità economiche di studiare all’estero.

È ora in corso la selezione delle nuove famiglie, che accoglieranno gli studenti in arrivo a partire da settembre 2021. Per la provincia di Savona è in programma domenica 18 aprile un incontro con i volontari in cui attraverso le testimonianze dei ragazzi stranieri e di alcune famiglie ospitanti, si cercherà di spiegare e chiarire in cosa consiste questa esperienza.
Per chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni sulla possibilità di accogliere uno studente straniero nella provincia di Savona può contattare il responsabile dei programmi di ospitalità Ernesto Facello (cell. 3804727981) oppure visitare il sito www.intercultura.it/famiglie.