Andora. Commossa cerimonia di saluto a Bjørn Heyerdahl questa mattina nella chiesetta di San Sebastiano a Colla Micheri, borgata di Andora.
Musica jazz, la bara appoggiata su un tappeto zebrato a ricordo della sua vita vissuta in ogni angolo del mondo, fra Africa e America e le parole dei parenti a ripercorrere la sua vita avventurosa, prima del ritiro nel 2000 ad Andora, nel Borgo di Colla Micheri.
Il parroco don Stefano Caprile ha introdotto il saluto e benedetto la salma. La sorella Marian ha ricordato la vita del fratello e sono state lette le lettere dei figli Bjørn, Liv e Josian. Era presente alla cerimonia anche il sindaco di Andora, Mauro Demichelis, in rappresentanza dell’amministrazione.
“Bjørn era un vero cosmopolita e ha vissuto una vita affascinante e avventurosa – ha ricordato la sorella Marian – In giovane età si trasferì in Kenia dove suo zio aveva una piantagione di caffe. Per molti anni ha vissuto nel Sud Africa e in America, per poi trasferirsi negli ultimi venti anni nella sua amata casa a Colla Micheri. Bjørn era un uomo galante, creativo, carismatico e affascinante. Era un bravissimo scultore del legno. Era un perenne ottimista e vedeva sempre soluzioni invece che i problemi. Bamse era molto socievole e amava riunire nella sua casa la famiglia e i numerosi cari amici provenienti da tutto il mondo. Era un amante della natura e si è dedicato negli ultimi anni a salvaguardare l’ambiente e lottare per l’armonia fra i popoli”.
Il figlio Bjørn ha scritto del padre “Grazie papà. Grazie per la vita, il regalo più grande e per la fame di bellezza. Un esempio di valorizzazione della vita e dell’esperienza. Mi mancherai, soprattutto per essere quell’autentica espressione dell’impulso maschile nel mondo, che il mondo fosse pronto o meno”.




