Se ne riparla

Porto Savona, Arecco: “Comune ha dato ok a biodiesel, diremo sempre no ai depositi di bitume”

"Comune e Autorità Portuale devono favorire sviluppo, occupazione, tutela dell'ambiente, rispetto dei propri reciproci ruoli e compiti"

bitume savona

Savona. Il tema del deposito di bitume in porto a Savona è tornato in auge in questi giorni, dopo mesi di silenzio. “Nelle sedi e nei modi opportuni l’amministrazione comunale ha sempre espresso parere negativo in ordine ad ogni eventuale, futura, previsione di insediamento nel porto di Savona di funzioni incompatibili con la localizzazione di un porto in ambito urbano, quali quella petrolifera (petrolio e suoi derivati). Per quanto concerne i depositi di biodiesel presenti in porto, il Comune di Savona ha espresso il proprio parere favorevole poiché si tratta di strutture già esistenti da tempo in ambito portuale”.

A commentare la novità è il vicesindaco di Savona Massimo Arecco che continua: “In base alle normative vigenti, nell’ambito della procedura di valutazione ambientale strategica, tale posizione sarà ulteriormente ribadita durante le varie fasi di elaborazione e autorizzazione del nuovo piano regolatore portuale. L’intero iter autorizzativo è archiviato e disponibile in comune, a disposizione di chiunque volesse ricostruire, nel corso di oltre un decennio, tutti i passaggi burocratici della pratica – specifica Arecco -. In sintesi, ritengo che l’amministrazione comunale e l’autorità di Sistema Portuale debbano perseguire insieme un solo obiettivo per il porto di Savona: favorirne lo sviluppo, l’occupazione, la tutela dell’ambiente, nel rispetto dei propri reciproci ruoli e compiti“.

Il vicesindaco Arecco, inoltre, ci tiene a precisare, intorno al tema delle spiagge: “Per qualcuno sarebbe stata persa l’occasione affinché il Comune di Savona si riprendesse la gestione dell’arenile. Peccato che ciò non sia possibile per legge. Gli ambiti del demanio marittimo ricadono nella circoscrizione territoriale di cui al DM 6 aprile 1994 del MIT, che definisce “comprensorio dei bacini portuali di Savona e Vado Ligure” il tratto di costa demaniale esteso dal Rio Termine nel Comune di Albissola Marina, fino a punta dell’Asino in Comune di Bergeggi.

“Detti tratti ricadono nel disposto normativo del comma 1, art. 6 della Legge n. 84/1994 e s.m.i., in quanto il complesso portuale gestito dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, è classificato quale porto di interesse nazionale, categoria II, classe I. La classificazione di tale comprensorio, esteso da Albissola a Bergeggi, è dettata dal fatto che in tale tratto di costa sono presenti le opere portuali di Savona, i terminals di sbarco energetici – IP, Sarpom, Alkion, Esso – di interesse nazionale” afferma Arecco. “Tutto ciò premesso, il comprensorio in amministrazione all’Autorità di Sistema Portuale è escluso da quanto previsto dall’art. 7 della L. 84/1994, che affida la gestione dei porti secondari alle Regioni e da queste agli enti territoriali (come nel caso di Imperia)” continua.

“Relativamente al tema della pianificazione, la Legge n. 84/1994 consente di individuare aree di interazione porto-città (costa urbana) ed al comma 1 ter dell’art. 5 prevede che dette aree siano pianificate dal Comune: ciò non consente il passaggio di detto tratto demaniale ai Comuni, bensì la mera pianificazione, come peraltro previsto dal decreto dell’ex ministro Del Rio e successivamente confermato dai Ministri Toninelli e De Micheli”.

“Per coloro che fossero interessati ad approfondire l’argomento, informo che l’audio integrale della commissione comunale tenutasi il giorno martedì 9 marzo 2021, durante la quale i temi inerenti la portualità e la relativa pianificazione sono stati ampiamente discussi ed approfonditi dallo scrivente, unitamente ai Consiglieri comunali presenti, è disponibile sul sito del Comune di Savona” conclude Arecco.