Intervista

Covid in crescita tra i giovani, Gaiero: “A Savona non aumentano ricoveri ma sale malessere psicologico”

E sulle scuole: "Non sono l'unica causa dell'aumento dei contagi, avrebbe senso chiuderle solo se ci fosse un lockdown generalizzato"

dott. Alberto Gaiero - primario pediatria san paolo

Savona. “Ad oggi in provincia di Savona non abbiamo riscontrato un aumento di casi e di gravità a livello ospedaliero nei bambini e negli adolescenti”. A dirlo, con precauzione e incrociando le dita, è il responsabile di Pediatria e Neonatologia dell’ospedale San Paolo, Alberto Gaiero, che rassicura ma allo stesso tempo raccomanda: “Questo, però, non deve farci abbassare la guardia”. 

A livello nazionale e regionale, infatti, sono aumentati i casi negli over 13, tanto da spingere il presidente Toti a chiudere per una settimana le scuole superiori. E se in alcune città, come Pavia, si è registrato anche un aumento della gravità dei casi tra i più giovani con la creazione anche di piccoli reparti Covid, a Savona per fortuna la situazione è rimasta stabile.

I sintomi – spiega Gaiero – generalmente sono respiratori e/o febbrili, mentre in altri casi i pazienti sono asintomatici. Abbiamo avuto un paziente che presentava scompenso respiratorio, ma aveva già patologie pregresse. In ogni caso, i pazienti positivi al Covid-19 vengono segnalati e trasferiti al Gaslini di Genova” 

“Attualmente – continua – la situazione in pronto soccorso è più movimentata, ma non ai livelli pre pandemia, quando gli accessi erano maggiori. Questo è dovuto a diversi fattori come all’utilizzo delle mascherine, il distanziamento sociale, le quarantene preventive, il vaccino influenzale e lo stop o comunque la riduzione delle attività sportive”. 

Ma un altro fatto preoccupa il primario del San Paolo: “Sia in pronto soccorso che negli ambulatori, abbiamo riscontrato un aumento del malessere psicologico in età pediatrica. Differisce da età ad età e a seconda di come la pandemia è vissuta nelle famiglie, alcuni bambini ad esempio hanno paura di portare il Covid, quindi la morte, ai nonni”. 

E sul tema della scuola, Gaiero afferma: “E’ un argomento controverso, ma secondo me l’equazione ‘chiudere la scuola uguale evitare gli assembramenti’ è scorretta. Sarei d’accordo sulla chiusura se fosse accompagnata da un lockdown generalizzato, anche perché i giovani hanno bisogno di socialità e si incontrerebbero comunque negli orari extra scolastici”. 

“È vero anche che un lockdown generalizzato permetterebbe al virus di circolare meno, ma allo stesso tempo sarebbe catastrofico per l’economia. Sicuramente dire che l’aumento di contagi è solo colpa della scuola è riduttivo, può essere una delle cause ma è non l’unica” conclude Gaiero. 

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