Il caso

Covid e rifiuti, la protesta di una signora di Tovo. Il sindaco Oddo: “Non lasciamo nessuno nell’immondizia”

Una signora con la spazzatura sotto casa e la precisazione del primo cittadino tovese su forme e modalità di raccolta per i casi positivi

Baseco Villanova

Tovo San Giacomo. Protesta di una signora residente a Tovo San Giacomo positiva al Covid per lo smaltimento dei rifiuti, un caso sul quale è arrivata la precisazione del sindaco Alessandro Oddo.

“Io e la mia famiglia non possiamo fare la raccolta differenziata in quanto ci è stato riferito che i rifiuti devono essere raccolti con un servizio a parte. Nonostante numerose segnalazioni al Comune, ai vigili e all’Asl, i sacchetti della spazzatura sono rimasti sulla strada per alcuni giorni, sotto l’acqua e il sole…”.

“Ma i malati Covid sono lasciati in mezzo all’immondizia?” si chiede la donna tovese.

“Lo smaltimento dei rifiuti per le persone positive Covid è regolata da una precisa normativa regionale – afferma il sindaco Alessandro Oddo -. Nel nostro caso il servizio di raccolta deve essere affidato ad una ditta esterna rispetto all’appalto standard comunale”.

“A Tovo San Giacomo opera la Baseco, autorizzata e certificata in questa tipologia di raccolta. Il caso della signora è stato segnalato il 22 marzo scorso e l’ufficio comunale preposto ha prontamente indicato alla ditta nominativo e indirizzo della nostra residente per effettuare il servizio di smaltimento. Oltre a lei sono stati inviati alla Baseco altre situazioni” precisa il primo cittadino tovese.

Tuttavia dal 22 marzo ad oggi i rifiuti sono ancora al loro posto: “Come amministrazione comunale abbiamo infatti sollecitato l’intervento della ditta, proprio questa mattina la situazione sarà risolta”.

“Sottolinea che la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti per le persone positive non è un aspetto semplice, senza contare i costi per il nostro Comune: solo nel 2020 abbiamo speso 20 mila euro in più per garantire l’igiene urbana e ambientale”.

“Risorse – conclude il sindaco Oddo -, che auspichiamo, come ribadito anche dalla Regione Liguria, possano essere restituite ai Comuni che devono effettuare un servizio extra, e ad hoc, per i casi positivi nel proprio territorio”.