Varazze. “È una scelta dura contro un sistema che penalizza le persone che rispettano le regole”. Amareggiato e determinato il ristoratore che ci parla dal suo locale che, in questo giorno di chiusura per la zona arancione, ha voluto tenere aperto. Ora di pranzo, piatti di mare. La gente è arrivata. Chi festeggia San Valentino, chi è al tavolo perché vuole mangiare bene.
“Fateci lavorare. Qui c’è tutto: distanziamento, mascherina, disinfettante. Non chiudeteci dall’oggi al domani” continua mentre lo strappiamo per pochi minuti al suo lavoro. Sono da poco trascorse le 13. Varazze oggi è più silenziosa: sarà che è domenica, che è l’ora di pranzo, sarà che è il primo giorno di zona arancione. “Io protesto per difendere il mio lavoro, la mia categoria, i miei dipendenti che devono andare avanti”.
Lo lasciamo.C’è tempo per un rapido giro tra i tavoli. Solidarietà da parte dei clienti che accettano questa “piccola invasione di campo”. Ci colpisce una coppia di ballerini, accento francese, arrivano da Ospedaletti. Festeggiano San Valentino, perché, anche se è un anno che non lavorano, da innamorati, sono felici.