Genova. “Dopo la beffa dei ristoranti chiusi a un giorno da San Valentino, con le inevitabili conseguenze che stiamo vedendo in queste ore, ora si chiude anche lo sci. Temo che i tecnici del Comitato tecnico scientifico vivano lontani dal mondo reale. Serve subito un cambio di marcia e ci auguriamo che il presidente del Consiglio Mario Draghi dia un segnale in questa direzione, glielo abbiamo chiesto e glielo ribadiamo oggi con grande preoccupazione”.
Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commenta il nuovo provvedimento del ministro della Salute Roberto Speranza che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del Dpcm del 14 gennaio.
“Le società di gestione delle attività sciistiche – aggiunge Toti – hanno già assunto personale e organizzato l’apertura. Questo modus operandi mette in discussione la credibilità del Paese e delle sue istituzioni, che il giorno prima dicono una cosa e il giorno dopo ne fanno un’altra. Basta incertezze: i cittadini si sentono presi in giro. Si abbia il coraggio di decidere, di prendersi responsabilità e di conciliare una volta per tutte il sacrosanto diritto alla salute con quello al lavoro”, conclude.
“Basta con questo pressapochismo e cambiamenti repentini – incalza l’assessore regionale al Turismo Gianni Berrino – Il comparto turistico in generale e quello del turismo invernale, in particolare in questa stagione, meritano rispetto e programmazione. In Liguria anche Santo Stefano d’Aveto era pronto ad aprire. E invece no: contrordine. Come assessore al Turismo di regione Liguria chiedo rispetto e sono certo che il Governatore Toti non farà mancare la sua voce in difesa di un comparto ingiustamente tartassato e punito da decisioni Iìincomprensibili nei tempi e nei modi”.
Ed è polemica sulle parole di Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, secondo il quale è “urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus Sars-Cov-2” tanto che “è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata”.