PIETRO SANTI (Lavori pubblici)
Chiovelli: 6,5 – Aveva un vantaggio: nessuno gli chiedeva di essere Pirlo, bastava fosse Gattuso. E lui mediano di rottura lo è stato, azzannando ogni albero pericolante, ogni lampione rotto o ogni tombino otturato della città. Ha fatto, insomma, esattamente ciò che ci si attendeva da lui. Certo, va anche detto che si trattava di uno degli assessorati più “facili” e di maggior consenso. Lui ora ambisce a passare dalla manovalanza alla cabina di regia: se gli verrà permesso, dovrà dimostrare di esserne all’altezza. Ma il fatto che nessuno dell’ambiente abbia mai pensato davvero a lui come possibile sindaco qualche inquietudine la suscita…
Chiaramonti: 8 – È l’unico a fare le cose, grandi o piccole (che è poi quello che chiedono i cittadini) che siano, come dimostra il suo successo di preferenze. Gli addebitiamo solo l’attivismo dell’ultimo periodo, per cercare il posto da vicesindaco a tutti i costi. Fossimo in lui vivremmo più tranquilli, grati del consenso dei savonesi comunque sia. E poi i Pirlo esistono grazie ai Gattuso.
    MAURIZIO SCARAMUZZA (Sport)
Chiovelli: 7 in ufficio, 5 sui social – All’assessore “operativo” diamo 7 perché non solo ha lavorato molto, ma spesso ha anche coperto le falle di colleghi troppo pigri o troppo assenti. Per almeno 3 anni è stato l’assessore “alle varie ed eventuali” a cui si rivolgeva un po’ chiunque, al di là delle sue deleghe. Analizzando specificamente il suo settore, confermiamo la sufficienza: l’elenco dei “risultati” lo ha fatto lui stesso un paio di settimane fa (l’ascesa del Meeting Ottolia, il raduno degli alpini, i giochi paralimpici, la Half Marathon e altro). Certo c’è chi gli imputa fallimenti (il Savona Calcio ha fatto crack, la piscina del Prolungamento è ancora chiusa…) o eccessiva attenzione all’atletica a discapito del resto; ma anche qui, come fatto per Montaldo, ci limitiamo a notare che fare “scelte politiche” è inevitabile, e altrettanto inevitabile è il dibattito tra chi le reputa giuste e chi sbagliate.
Poi c’è lo Scaramuccia su Facebook. No, non abbiamo sbagliato cognome. Tante, troppe polemiche. Uscite scomposte, toni aggressivi, sfottò ben poco istituzionali. Addirittura “consigli per gli acquisti”. Il “Maurizio social” ha creato non pochi grattacapi e imbarazzi alla sua giunta, e in un paio di occasioni Caprioglio ha dovuto tirargli le orecchie. Magari è servito: nell’ultimo anno pare migliorato.
Ora Scaramuzza ambisce al posto dal vicesindaco: se sarà, dovrà rapidamente capire che il ruolo istituzionale impone un atteggiamento consono in ogni frangente, anche sul web.
Chiaramonti: 4 – Sono d’accordo con Chiovelli sui risultati che ha ottenuto. Non gli perdono alcune affermazioni (ha detto ad esempio che le luminarie in città erano inopportune perché soldi mal spesi al tempo del Covid) e il fatto di aver insistito nell’utilizzare risorse in eventi come i Giovedì trascurando due capisaldi della città: le spiagge e la Darsena.
            
                                
                                
                                
                                