SILVANO MONTALDO (Bilancio)
Chiovelli: 7,5 – L’unico, vero fuoriclasse di questa squadra. E lo ha dimostrato salvando letteralmente il Comune dal dissesto. Attenzione, non stiamo giudicando le sue scelte politiche: sono state sicuramente molto controverse e in qualche caso davvero opinabili, ma è anche normale che sia così. Come qualsiasi politico, fa delle scelte legate alla sua sfera ideologica: lui, legato al centrodestra, ha deciso di calare la mannaia sul sociale, alzando rette di nidi e mense (chi scrive tra l’altro è tra i “bastonati”), quando magari uno di centrosinistra avrebbe, chessò, raddoppiato le tasse sulle insegne dei negozi. Il punto è che scelte dolorose erano inevitabili; e una volta capito (e accettato) che il “cosa tagliare” è una scelta politica, a Montaldo va dato atto di avercela fatta. Non sappiamo quanti altri ci sarebbero riusciti. E nel suo caso il paragone con “quelli di prima” sì, è davvero impietoso.
Chiaramonti: 6 – Un bravo tecnico sì (non sappiamo se avrebbero potuto essercene altri), mentre un fuoriclasse avrebbe evitato anche le poche sbavature di cui parla il direttore.
PAOLO RIPAMONTI (Sicurezza fino al 2018)
Chiovelli: 5 – In questo caso l’insufficienza è inevitabile e deriva dal rapporto tra “ciò che poteva dare” e ciò che ha dato. Disclaimer: oggetto del voto non è l’operato politico, ma quello amministrativo. Da una figura come Ripamonti ci si poteva aspettare molto di più: e invece alla fine di lui si ricordano solo il “comizio” a Legino contro la possibile apertura di un CIE e la rapida partenza verso Roma, capitalizzando (comprensibilmente) 30 anni di militanza in Lega.
Chiaramonti: 4 – Tutto vero, ma proprio per questo il voto deve essere inferiore.
