ROBERTO LEVRERO (Sicurezza dal 2018)
Chiovelli: “chi?” – Chi era costui? C’era un assessore che si chiamava così? Non ce ne voglia. Ma noi di mestiere facciamo i giornalisti, quindi abbiamo a che fare con gli assessori costantemente. Tranne Levrero: lui non lo abbiamo mai incontrato. Nessuna iniziativa, nessun tema di cui parlare, niente di niente. Totalmente inesistente. Lo abbiamo fotografato solamente una volta (qui sopra): in Darsena, dopo il lockdown, quando in seguito alle polemiche per la “movida” si è fatto vedere una sera per redarguire i giovani e invitarli a non assembrarsi. Loro lo guardavano e, non sapendo chi fosse, si chiedevano “ma cosa vuole questo signore?”. Non ci sentiamo di biasimarli. Ci sentiamo invece di biasimare Ripamonti, Arecco (che lo ha voluto) e la Lega: c’era davvero bisogno di spendere i soldi di questo assessorato per un apporto così invisibile?
Chiaramonti: 4 – Tutto vero ciò che scrive Chiovelli, ma un voto diamoglielo anche se negativo.
BARBARA MAROZZI (Politiche giovanili fino al 2018)
Chiovelli: boh – Alziamo le braccia. Non sappiamo che voto dare. Di suo ricordiamo ben poco, ma era anche la più giovane del gruppo. Nessunissima esperienza (era ancora studentessa!!), e catapultata in giunta all’ultimo secondo (i colleghi hanno scoperto la sua esistenza il giorno della presentazione, e chiedevano ai cronisti chi fosse… fu esilarante). Insomma, è come pretendere di giudicare l’abilità nel pilotare aerei di un pasticcere. Quel poco che sappiamo è che chi la conosceva “prima” l’ha sempre difesa dalle critiche, parlando di una ragazza di valore; che Toti l’ha sempre protetta; e che chi era in giunta con lei, invece, riferiva di una collega non solo poco o per nulla incisiva, ma anche apparentemente poco interessata a darsi da fare. Giudizio pressoché unanime sia tra i fan di Caprioglio (la più critica) che tra i suoi detrattori. Qualcosa vorrà dire.
Chiaramonti: s.v. – Va bene, non ho nulla da aggiungere.
