Savona. Un’unica, grande coalizione che comprenda l’intero centrodestra, senza eccezioni, più Italia Viva e Azione. E’ questo l’unico scenario che renderebbe possibile annunciare ufficialmente la candidatura di Dario Amoretti a sindaco di Savona. E’ il risultato del vertice svoltosi oggi pomeriggio tra il presidente della Regione Giovanni Toti e lo stesso Amoretti, che dopo un primo abboccamento telefonico nelle scorse settimane si sono finalmente incontrati per tentare di trovare un accordo.
L’esito è quanto mai interlocutorio. Più che un accordo, in realtà, si cercava una mediazione tra due condizioni. Toti aveva dettato la sua già in mattinata, quando ai giornalisti che lo seguivano nel sopralluogo di Villa Zanelli ha garantito: “Il centrodestra dovrà andare unito alle elezioni”. Dall’altro lato del tavolo c’era la condizione posta da Amoretti nelle sue interviste (in particolare nell’ultima a IVG): “Il centrosinistra per me è indispensabile”. Apertura, quest’ultima, che lo stesso Amoretti riteneva avrebbe convinto Fratelli d’Italia a farsi da parte: una presenza, quella del partito di Giorgia Meloni, ritenuta “incompatibile” con un eventuale ingresso delle forze di centrosinistra.
Posizione ribadite oggi al tavolo: Toti non è disposto a “spaccare” per Savona la coalizione che governa la Regione (e con cui punta a raggiungere un ruolo importante a Roma), Amoretti a rinunciare al dialogo con Italia Viva e Azione. Alla fine dal braccio di ferro è scaturita l’unica mediazione possibile: Amoretti ha “ingoiato il rospo” e accolto FdI, Toti ha dato il benestare a un allargamento al centrosinistra moderato. Ma si andrà avanti solo se saranno soddisfatte entrambe le condizioni, altrimenti il centrodestra si cercherà un altro candidato.
“Io sono contento che Fratelli d’Italia sia in squadra – spiega Amoretti a IVG – non è un problema, anzi è un contributo che si aggiunge. Non sono però disposto a rinunciare, anche per coerenza, alla presenza del centrosinistra“.
E ora l’incognita è tutta qui. La palla passa a Italia Viva e Azione: quante possibilità ci sono che siano disposti ad entrare in una coalizione che vede al suo interno Cambiamo, Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia? “Unire le due cose è difficile, ma non impossibile” confida Amoretti. Ma Azione ha già annunciato con vigore il proprio rifiuto ad “andare con i sovranisti”. L’esito, insomma, non è affatto scontato.