Liguria. La chiusura degli impianti da sci ha provocato reazioni a catena da parte degli operatori della montagna, che avevano già programmato e organizzato la riapertura: una protesta speculare a quella della ristorazione, con diretto riferimento alle tempistiche decisionali che hanno causato un danno nel danno.
Ma non solo: lo stop allo sci è stata una vera mazzata per tanti sciatori liguri e savonesi, appassionati che speravano di godersi le abbondanti nevicate di quest’anno almeno nell’ultima parte della stagione invernale.
Da parte del settore è scattata una vera e propria mobilitazione: lunedì 22 febbraio, in corso Dante 51, a Cuneo si terrà Una manifestazione che coinvolgerà le stazioni sciistiche del comprensorio cuneese, gli operatori turistici, i commercianti, i ristoratori, gli albergatori, gli sciatori e i maestri.
Appuntamento a partire dalle 10 davanti alla sede di Cuneo Neve: attesa anche la presenza del governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
L’attesa e sospirata riapertura era stata stabilita per lo scorso 15 febbraio, poi la nuova ordinanza del Governo che ha bloccato tutto, mandando in tilt il sistema sciistico e ricettivo, che aveva ricevuto molte prenotazioni e che era pronto a partire secondo le disposizioni anti-Covid previste dai protocolli sanitari. Il settore non vuole solo i ristori e gli indennizzi per i mancati introiti di una intera stagione, ma chiede una presa di coscienza collettiva e possibilità di riaprire.
La manifestazione, però, non è riservata ai soli operatori economici coinvolti nella gestione degli impianti da sci e dalle attività turistico-ricettive, ma è aperta a tutti gli amanti della montagna e della neve. Infatti, gli stessi organizzatori chiedono una forte mobilitazione a 360 gradi per far sentire la voce di un “intero popolo”, ancora fermo ai paletti di uno slalom senza fine…




