Savona. “Si faccia chiarezza sugli eventuali ‘padri politici’ dell’intera vicenda, per evitare che le responsabilità di quanto si sta disvelando vengano indiscriminatamente e genericamente fatte ricadere sull’intero partito”. E’ questa la richiesta che arriva dal vice sindaco di Savona Massimo Arecco all’indomani degli ultimi sviluppi del “giallo” riguardante il piano per i rifiuti elaborato dalla società Cam e presentato dalla Lega in alternativa a quello elaborato per Ata dalla Contarina.
Per meglio rappresentare il suo stato d’animo, Arecco cita addirittura il Vangelo di Giovanni (2, 13-25) riguardante la cacciata dei mercanti dal tempio ad opera di Gesù. Nel brano si legge: “Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: ‘Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!’”.
“Questa immagine di Gesù descritta nel Vangelo, mi ha sempre affascinato ed ispirato sin da quando ero bambino – afferma Arecco – Ho gradualmente acquisito convincimento che, nella vita, bisogna rispettare la sacralità simbolica di certi luoghi, che siano di fede, piuttosto che della vita civile: tribunali, luoghi di cura, di istruzione, di cultura, istituzionali, o politici. Esiste un tempo per parlare e praticare commercio ed esistono momenti e luoghi in cui ciò non è moralmente ed eticamente consentito”.
“Fuori da metafora, gli avvenimenti di questi giorni mi hanno turbato, stupito, deluso, incupito e demoralizzato. Parlo da amministratore pubblico, ma, soprattutto, da esponente di un partito politico. Come amministratore pubblico, insieme al sindaco ed alla giunta, farò i passi necessari e dovuti, per continuare ad espletare correttamente, ed al meglio, tutti gli adempimenti necessari per tutelare gli interessi della comunità, di un’azienda pubblica e dei suoi lavoratori. Come componente della Lega chiedo pubblicamente e ufficialmente, per quanto possa valere ed essere presa in considerazione la mia opinione, che venga fatta immediatamente chiarezza e vengano assunte le ineludibili decisioni”.
“Ma, soprattutto, chiedo che venga fatta chiarezza sugli eventuali ‘padri politici’ dell’intera vicenda, per evitare che le responsabilità di quanto si sta disvelando, vengano indiscriminatamente e genericamente fatte ricadere sull’intero partito. Ora più che mai lo dichiaro pubblicamente: fuori i mercanti dal tempio”.
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