Alassio. “La città tornerà ad essere la perla della Riviera”. Questa la promessa del sindaco di Alassio Marco Melgrati nel suo messaggio di fine anno destinato alla cittadinanza.
Un messaggio che non stupisce, quello del primo cittadino alassino. Anche perché la città del Muretto ha pagato (e non poco) le conseguenze del Coronavirus ed ha inevitabilmente subito i contraccolpi di una crisi che non ha risparmiato niente e nessuno.
Durante questi giorni un po’ “rossi” e un po’ “arancioni” la via dello shopping, parallela al mare e alla spiaggia, si presenta semi-deserta. Lo mostrano bene le immagini girate ad Alassio in questi giorni dalla film-maker alassina Doroti Polito. Parliamo di una strada che, in condizioni “normali”, è sempre gremita di gente che si accalca, attratta dagli scorci di cui si può godere e dalla fila interminabile di negozi su entrambi i lati del caruggio.
Ad Alassio si passa dall’abbigliamento, ai bar e alle pasticcerie dove è possibile trovare i famosi “baci”. L’antico caruggio è sempre stato attrazione di numerosi turisti, che quest’anno però sono stati bloccati dalla pandemia e dalle conseguenti restrizioni, prima tra tutte le limitazioni agli spostamenti.
E così durante queste feste natalizie il budello si è mostrato con un volto nuovo. L’atmosfera nel cuore pulsante di Alassio stupisce anche chi la conosce bene. Il centro non è più il crocevia di shopping e buon cibo in riva al mare. Si incontrano pochissime persone, solo residenti e qualche turista proprietario di una seconda casa.
Molte attività sono chiuse, ma qualcuno non molla: “C’è un’atmosfera da lockdown – racconta un commerciante nel video servizio di Doroti Polito -. Sembra di essere ritornati a questa primavera, con la differenza che adesso almeno qualcuno gira”. Gli fa eco un ristoratore: “Appena c’è la possibilità sto aperto perché comunque di soldi ne arrivano ben pochi ed è meglio tirarsi su le maniche e affrontare da soli il lavoro”.
A peggiorare la situazione la forte mareggiata dei giorni scorsi, che ha colpito duramente la città danneggiando nuovamente i locali sul mare e portando la sabbia fin sulla passeggiata. Da un lato una condanna, dall’altro una “salvezza” per i tanti surfisti che non perdono occasione per cavalcare le onde anche in questi giorni di forti limitazioni: “Si può fare attività sportiva individuale, ne approfittiamo”, raccontano i più temerari.
L’atmosfera a tratti sembra quasi irreale, eppure qualcuno riesce a vedere il bicchiere mezzo pieno: “È così vuota ma allo stesso tempo bellissima – racconta ancora una turista -, questa situazione ci ha offerto l’occasione di godere pienamente della città nella sua vita quotidiana”.