Provincia. Si fa presto a dire riapriamo la scuola, poi rinviare, poi magari rinviare ancora, e sempre a dipendere dalle liti tra partiti di governo e ancor più tra governo e regioni. Ci vanno di mezzo quelli che lavorano e che devono occuparsi di portarli a scuola, i ragazzi, cercando di adattarsi il più possibile agli orari (che magari cambiano all’ultimo momento) e di limitare le occasioni di assembramento, anche se è fuor di dubbio che esistono pericoli di contagio che nessuno può evitare.
Tpl adegua di volta in volta il suo piano, già noto e molto articolato, come spiega il direttore generale Giovanni Ferrari Barusso: “Eravamo pronti per il 7, ora abbiamo spostato l’asticella all’11 e ci prepariamo per eventuali altri rinvii. Scenderemo in campo con tutti i nostri mezzi, anche quelli da turismo e di scorta. Qualche problema in più ce l’hanno le aziende private che devono fornirci i bus, soprattutto per quanto riguarda il loro personale, ma cerchiamo di supportarli affinché anche l’oro siano pronti al momento opportuno”.
Il ritorno a scuola delle Superiori resta comunque uno dei grandi problemi – e delle maggiori incognite – in un momento così incerto in cui nessuno, alzandosi al mattino, sa ciò che si può o non si può fare quel giorno.