Opinione

Centri culturali chiusi, Quaglieni: “Perchè le chiese invece rimangono aperte?”

"Un centro culturale non può rimanere relegato ai social"

centro pannunzio pier franco quaglieni

Liguria. “Perché le chiese aperte e i centri di cultura chiusi?”. A chiederlo è Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro Pannunzio.

“Non è più accettabile che i luoghi di culto siano aperti al pubblico, con certe precauzioni, e restino chiusi invece altri templi dell’anima come i centri culturali, con le stesse precauzioni di sicurezza – considera Quaglieni – E’ una misura chiaramente incostituzionale che nega palesemente il diritto dei cittadini di riunirsi”.

“Ripetiamo, con cautela. Vogliono riaprire le scuole senza le cautele necessarie, dimenticando che troppe scuole conoscono poco la parola autodisciplina anche per l’esuberanza dei giovani – afferma il direttore – Non parliamo qui di di orde di sciamannati, di ragazzini incontrollabili che provocano movide. Noi parliamo di adulti, responsabili e neppure festaioli che non accettano di vivere segregati in casa come ‘bruti'”.

Il direttore Quaglieni ci tiene a illustrare la situazione del centro Pannunzio che “con i suoi 53 anni di vita non può essere relegato sui social”: “ha una vita associativa fatta di donne e di uomini che va salvaguardata. È un bene individuale e collettivo che va tutelato nel rispetto delle precauzioni di settembre che ci hanno anche imposto dei costi per la sicurezza usati pochissimo ma, a detta dei tecnici, efficaci” conclude.

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