Roccavignale. Nei giorni scorsi IVG.it aveva denunciato i disagi, le code e gli inevitabili assembramenti in alcuni uffici postali nel savonese, tra cui anche la situazione nel comune di Roccavignale, in Val Bormida.
E questa mattina il sindaco Amedeo Fracchia, stanco di avere riscontri, ha scritto addirittura al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per segnalare quello che avviene in una piccola località della provincia di Savona.
“Oggi tantissimi piccoli paesi si trovano a vivere una situazione paradossale! È con molto dolore e un pò di vergogna che al mattino quando mi reco presso il palazzo comunale devo farmi largo tra le molte persone che sono in coda nell’adiacente ufficio postale; molte sono le lamentele che mi rivolgono e tutte pienamente condivisibili” scrive nella sua lettera il primo cittadino di Roccavignale.
“Sono oramai otto mesi che questa situazione si protrae camuffata dall’emergenza Covid. Se il problema del contagio negli uffici è reale, sicuramente questi assembramenti non aiutano la prevenzione. Tanto meno l’apertura a giorni alterni. A me francamente sembra un’ottima scusa per smaltire ferie arretrate e per risparmiare sul personale” aggiunge senza mezzi termini.
“Adottando questa scandalosa soluzione la direzione generale delle Poste è riuscita con una sola azione a fornire un pessimo servizio, generare malumori e rabbia oltre a favorire la diffusione del virus e molti altri malanni tra le persone più fragili, costrette a sostare fuori al freddo per parecchie ore per pagare una bolletta. Vorrei sfatare la convinzione delle Poste che il Covid si trasmette a giorni alterni…”.
“Rifletto, ma non riesco a darmi una risposta su come una grande democrazia come l’Italia possa permettere che succedano fatti del genere”.
“Illustrissimo presidente potrei tediarla su molte altre problematica di altri uffici pubblici ma per ora mi basterebbe che mi aiutasse a risolvere questo problema che è davvero molto sentito da tutti” conclude il sindaco Fracchia.