Cairo Montenotte. Da oggi i confini liguri e piemontesi dell’estesa Val Bormida diventano sorvegliati speciali. Nel comprensorio che si estende su due regioni e ben tre province ci saranno limiti pressoché blindati sia per i liguri, che non potranno varcare la “soglia” dei vicini, sia, tantomeno, per i piemontesi della cosiddetta zona rossa.
Se in Liguria non esiste, per ora, alcun divieto sulla mobilità tra Comuni, e pertanto l’economia Savonese prova a sopravvivere, la Val Bormida è il naturale bacino di utenza di numerosi piccoli paesi dell’alessandrino e del cuneese, anche per motivi professionali o di studio (nonché di salute) più vicini a Cairo, Carcare o Millesimo rispetto ai centri piemontesi con maggiore densità di punti commerciali.
Ecco quindi un effetto negativo che pesa sul piano degli affari, già fortemente penalizzati, di molte realtà produttive del territorio, che stanno provando a rimettersi in gioco con il delivery, ossia le consegne a domicilio, soprattutto per residenti più decentrati. Perché se l’assegnazione del colore giallo alla Liguria è stata ben accolta, il clima è tutt’altro che sereno, vista anche l’estrema vicinanza ad una regione blindata. La paura di un nuovo lockdown non manca nemmeno in Val Bormida, dove risulta difficile, ora più che mai, essere da richiamo per la clientela rivierasca. Ecco quindi i numerosi appelli per far sì che, almeno chi ci vive, non disperda risorse e acquisti nei negozi sotto casa.
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