Albenga. Sono settimane che il direttore artistico del teatro Ambra di Albenga, l’attore Mario Mesiano, posta su facebook video in cui tiene al corrente dell’evoluzione della situazione del teatro ingauno.
Teatro chiuso come tutti per disposizioni Dpcm che risente, come inevitabile, di difficoltà economiche, nonostante il contributo comunale che risulta insufficiente a coprire le spese vive del locale. Al punto che da 9 anni è possibile vedere lo stesso Mesiano con scopa e secchiello fare le pulizie del teatro per non togliere risorse al teatro.
“I teatri di altre città – lamenta – godono di maggior contributi e considerazione, ma non sono uno che molla senza lottare. Sento molto la responsabilità di mantenere vivo un luogo di cultura, unico nel suo genere anche per capienza nella città di Albenga. A fine del 2018, in fase di mediazione con la proprietà, il contratto di affitto è stato allungato e con scadenza 2031: va da sé che nessuno può fare un supermercato fino a che noi siamo noi del Teatro Ingaunia”.
“Abbiamo scongiurato la sua trasformazione nell’ennesimo supermercato e ora devo smentire tutte le informazioni al riguardo – prosegue – L’ho già detto e lo ridico: questo è un problema che è stato risolto tre anni fa, e al momento non è attuale. Mi spiace che qualcuno sia caduto nell’equivoco. Non c’è da difendere nessuna trasformazione in supermercato, piuttosto da risolvere i problemi che ci sono realmente”.
Uno dei problemi di questa telenovela (chiusura sì, chiusura no) si protrae ormai da anni, fin dai tempi della giunta Guarnieri. La tenacia e la passione di Mesiano nel tenere aperto l’Ambra avrebbero però necessità di quel riconoscimento emotivo (non bastano solo i soldi) che in fondo non tutti gli tributano, ma che lui merita.