Vado Ligure. “E’ di qualche giorno fa la notizia della volontà dell’azienda Tirreno Power di presentare una richiesta di raddoppio della potenza prevista nella prossima realizzazione di un nuovo impianto per la produzione di energia elettrica presso il sito dell’ex centrale termoelettrica di Vado Ligure che diventerebbe, in un’area urbana, una delle centrali più grandi d’Europa”. Lo afferma, in una nota, la Federazione di Savona del Partito Comunista Italiano.
“Una decisione inaccettabile – spiegano i comunisti – che peggiorerebbe una situazione esistente già critica per qualità dell’aria. Una centrale a metano, infatti, a parità di potenza, è certamente meno inquinante ed impattante rispetto ad una a carbone ma, solo per alcuni elementi inquinanti, non per altri come il particolato e la CO2. Figurarsi poi se si prospetta un gruppo di maggior potenza in cui il risultato inquinante della combustione sarebbe ben più alto”.
“Un rischio che non possiamo permetterci anche a fronte di un numero di nuove assunzioni di gran lunga inferiore rispetto a quello su cui si potrebbe contare in merito ad una possibile rivalutazione dell’area – proseguono dalla federazione savonese -. Una rivalutazione di compatibilità ambientale è assolutamente necessaria in un area già colpita pesantemente da inquinamento e per cui chiediamo il massimo interessamento di Amministrazione comunale, enti interessati e parti sociali”.
“L’occupazione ed il diritto alla salute devono andare di pari passo e rimanere priorità per i cittadini vadesi”, concludono.
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