Preoccupazione

Mercato di Albenga, gli ambulanti: “Incassi pari a zero, ci mancava solo la nuova location”

"Un disastro su tutti i fronti, non siamo neppure nei nostri posti abituali per via di quello che è accaduto sul Lungocenta"

Albenga. Continua l’indagine di Ivg.it sulla situazione del commercio nel savonese al tempo del Covid-19. Sono tempi davvero difficili per bar, ristoranti, negozi, ma anche per gli ambulanti. La scorsa settimana abbiamo raccontato il malumore che si respirava nel mercato di Celle Ligure, oggi abbiamo fatto un giro tra i banchi di Albenga, dove si avverte tensione e preoccupazione.

Dopo gli eventi calamitosi dei primi di ottobre, con il maltempo che ha causato diversi danni nella città, il mercato rionale del mercoledì si è temporaneamente spostato nelle vie adiacenti il Lungocenta. La nuova location è stata maldigerita dagli ambulanti che devono anche fare i conti con le misure del Dpcm e soprattutto con il divieto ai cittadini di uscire dal proprio comune.

Girando si vede poca gente, secondo il titolare del banco del pesce a causa della paura del Covid. “Eppure all’aria aperta non ci sono rischi – sottolinea -, ma nonostante questo i clienti sono pochi e gli incassi si sono ridotti del 40%”.

“Va sempre peggio, la clientela scarseggia, incassiamo poco, i cittadini non possono spostarsi da un comune all’altro e quindi perdiamo tutti i clienti delle vallate – racconta un altro ambulante – Non possiamo neppure fare un salto al bar per bere un caffè, mangiare un panino o per andare in bagno”.

Grande preoccupazione anche per il proprietario di un banco di articoli per bambini: è nervoso, gesticola e si agita mentre racconta la sua fatica nel restare ore in piedi al freddo per incassare a volte anche solo 20 euro. “Perché non mettono zona rossa invece che arancione? Almeno avremmo i rimborsi dallo Stato, ora dobbiamo pagare il suolo pubblico, l’inps e tasse varie e non ce la facciamo con incassi vicini allo zero. Tutti i mercati del ponente sono in crisi, va leggermente meglio ad Albenga, ma non basta a tirare avanti” spiega.

“Un disastro su tutti i fronti – dichiara preoccupato un altro ambulante – non siamo nei nostri posti abituali per via di quello che è accaduto sul Lungocenta. Certo, non siamo chiusi e ringraziamo di poter lavorare, ma è poco, troppo poco quello che incassiamo. E poi nessuna tassa è stata sospesa, il 16 novembre abbiamo dovuto pagare i vari contributi. Ad Albenga, a differenza di altri comuni che hanno sospeso temporaneamente il pagamento del suolo pubblico, dobbiamo pagarlo, ne abbiamo versato una parte e ora non sappiamo cosa decideranno, speriamo la sospendano perché va da sé che non ce la faremo a pagare”.

Ma le lamentele non riguardano solo gli incassi: “In un mercato così esteso abbiamo un solo bagno chimico che serve per oltre 100 banchi, anche se a Borghetto, Laigueglia e Ceriale non c’è neppure quello. I bar che fanno asporto sono aperti, ma non ci consentono di andare in bagno, perché rischiano la multa”.

C’è poi però chi è contento della nuova location del mercato, come il titolare di un banco di frutta e verdura: “La nuova postazione è perfetta per l’alimentare – dichiara -, ma a parte questo lavoriamo al 10% rispetto a prima del lockdown” conclude.

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