Commento

Chiusura bar e ristoranti, Ciangherotti (FI): “A risentirne tutto l’indotto”

"Si assiste ad un danno economico che riguarda tantissimi lavoratori senza garanzie per il futuro"

Il Monastero di Millesimo torna a risplendere

Albenga. “Con la chiusura di bar, ristoranti e locali più in generale a rimetterci è l’indotto”. A dirlo è Eraldo Ciangherotti, consigliere comunale e provinciale di Forza Italia, che afferma: “Con la Liguria in zona arancione sono moltissime le categorie che rischiano un crollo del fatturato e che saranno costrette a tagliare gli organici. Tra quelle più colpite figurano le aziende che consegnano la merce per tutta la filiera della ristorazione”.

“Basti pensare anche a quelle che lavorano nella Piana di Albenga con verdure e ortaggi, ma anche le imprese ittiche che hanno subito un crollo verticale delle richieste. Dietro alla chiusura di bar e ristoranti – sottolinea Ciangherotti – c’è un universo che va molto al di là di quanto è visibile a occhio nudo e che è fatto di tantissime imprese e centinaia di addetti che stanno attraversando una crisi devastante al pari dei dettaglianti, ovvero tutto l’indotto”.

“Si assiste ad un danno economico che riguarda tantissimi lavoratori senza garanzie per il futuro – aggiunge il consigliere – Purtroppo dobbiamo fare i conti con un Governo di incapaci che sta mettendo a repentaglio la vita e la sopravvivenza di molti comparti. Nessuno dimenticherà questa scelta scellerata”.

“Quali soluzioni adottare con tempestività? Sospendere ogni onere fiscale e contributivo per gli operatori economici e le imprese dell’indotto coinvolte, sospendere tutti gli oneri e adempimenti connessi all’attività d’impresa. Lo ribadisco: quelli che più di ogni altro settore hanno pagato le follie comunicative di questi giorni sono in difficoltà e con la ristorazione anche l’indotto. La priorità assoluta, oggi è salvare i posti di lavoro e lo Stato deve essere capace di intervenire con tempestività” conclude Ciangherotti.

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