Savona. “Dinanzi ai dati preoccupanti dell’avanzare della epidemia in Liguria le risposte che sta dando Regione Liguria non sono soddisfacenti”. Lo dichiara il consigliere regionale Roberto Arboscello che non è d’accordo con l’ordinanza firmata ieri dal governatore Toti che stabilisce a Genova la chiusura dei distributori h24, delle sale da gioco, proibisce la somministrazione di alcol dopo la mezzanotte e vieta lo stanziamento nelle “zone rosse”.
“Invece di lavorare sulla sensibilizzazione e sul rispetto delle regole igieniche e di distanziamento, ovunque, responsabilizzando i gestori delle attività pubbliche, private, sociali, impone indiscriminate chiusure in alcuni punti della Regione, andando a puntare il dito sull’associazionismo dei circoli, dei centri anziani e dei gestori di attività senza scopo di lucro – sottolinea – Una misura che colpisce senza ragionevole motivazione solo alcuni, che si attenevano scrupolosamente alle regole e che non attiene all’efficacia reale di prevenzione”.
Il consigliere regionale poi si dice preoccupato anche per la situazione vaccini: “Molto grave e sotto gli occhi di tutti è poi un altro punto: il rischio collasso del sistema sanitario ligure, reso nuovamente evidente dalle difficoltà che stanno emergendo nella campagna vaccinale, che rischia di lasciare scoperti i cittadini liguri ‘intermedi’ in questa fase così delicata di avanzamento del virus, mettendo nuovamente in difficoltà i medici di base e presidi sanitari, già in forte stress e sofferenza”.
“Chiediamo risposte. Quanti vaccini ha comprato la Liguria? Quanto li ha pagati? Quanti ne sono già arrivati? Qual è il quadro completo delle consegne? Quanti medici al momento li hanno ricevuti e li stanno facendo e quanti invece non sarebbero attrezzati per farlo? Com’è la situazione nelle farmacie? Chiediamo chiarezza, responsabilità e competenza. Caratteristiche che fino a questo momento non abbiamo visto nella gestione di questa emergenza. Ce lo chiedono i liguri, è un loro sacrosanto diritto” conclude Arboscello.