Liguria. La scorsa settimana l’apertura dell’inchiesta da parte della procura di Genova sul caos nei pronto soccorso dopo il boom di malati di Covid-19. Ancora non ci sono indagati, ma nel mirino degli investigatori c’è Alisa, l’agenzia ligure per la sanità, da cui la Guardia di Finanza di Genova ha acquisito tutti i provvedimenti e i verbali delle riunioni sull’emergenza coronavirus da inizio estate a oggi.
La Guardia di Finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Pinto, ha chiesto tutti i documenti sulla progettazione di strutture Covid con particolare riferimento a possibili impennate del contagio.
In sostanza gli investigatori vogliono capire se Alisa avesse predisposto piani per fronteggiare l’emergenza e se si sia mossa in tempo a fronte della revisione di arrivo della seconda ondata. Per i magistrati già a settembre si stava registrando un aumento di malati e si sapeva che in autunno sarebbe arrivata la seconda ondata, circostanze che avrebbero dovuto fare attivare prima la macchina per allestire le strutture adatte e previste dal piano emergenziale.