Varazze. Era stato incalzato anche dai giornalisti di IVG.it nel corso del dibattito-confronto elettorale per le ultime elezioni comunali, con la promessa di chiudere la discarica della Ramognina a Varazze. Una promessa che oggi viene ripresa in senso polemico dal M5S varazzino, che ricorda la famosa frase: “…Se non chiudo la discarica mi dimetto…”.
“Ovviamente è finito tutto nel dimenticatoio a parte un piccolo particolare che interessa le tasche di tutti i varazzini, parliamo dell’introduzione nel silenzio quasi generale della addizionale comunale Irpef al suo massimo (aliquota 0,80%)” sottolineano i pentastellati.
“Secondo la tradizione della vecchia politica italica di privatizzare gli utili e comunizzare le perdite, i cittadini varazzini si troveranno a pagare un balzello per contribuire alle spese di chiusura della discarica (dopo avere affermato in tutti questi anni di avere accantonato i fondi per la chiusura…)”.
“Tutto questo senza che ovviamente esista un piano economico finanziario di chiusura e di come si intenda utilizzare l’area nel futuro” aggiunge ancora il M5S varazzino.
“Tanto per dare una idea quanto pagheranno i cittadini varazzini indicativamente di tratta di: con uno stipendio netto 1700 €/mese -> circa 200€/annui; con uno stipendio netto 2000 €/mese -> circa 260 €/annui e via così aumentando…”.
“E non sono stati previsti scaglioni in funzione del reddito come viene fatto in qualche comune (Celle Ligure o Vado Ligure) o aliquote minori della massima (come Finale o Cairo) a parte l’esenzione per i bassi redditi imposta dallo Stato”.
“La realtà vince … purtroppo” conclue ironicamente il M5S.