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In carcere per tentata strage: dinamite, polvere da sparo e altre armi trovate nel garage di Alberto Grosso fotogallery video

Altra perquisizione a carico dell'uomo che ha tentato di far esplodere la casa della sorella

alberto grosso

Villanova d’Albenga. Anche 270 grammi di dinamite, 650 grammi di polvere nera e un metro di miccia: è quanto ritrovato nel garage di Alberto Grosso, 53 anni, l’uomo in carcere con le accuse di strage e detenzione illegale di armi che nei giorni scorsi aveva tentato di far esplodere l’abitazione della sorella.

Il ritrovamento è avvenuto nell’ambito delle indagini condotte dai carabinieri e su indicazione della stessa sorella del 53enne: così, con l’autorizzazione del magistrato, i militari sono entrati nel box usato da Alberto Grosso.

Alle operazioni di sopralluogo hanno preso parte i carabinieri del Nucleo Cinofili di Villanova d’Albenga, il cui cane anti-esplosivo “Cico”, poco dopo l’ingresso si è repentinamente fiondato in direzione di un cassetto, dove fuoriusciva un particolare odore di polvere. Per ragioni di sicurezza, è stata sospesa l’attività e sono stati allertati i carabinieri del Nucleo Artificieri e Antisabotaggio del Reparto Operativo di Genova. Il loro immediato intervento ha permesso di ritrovare, all’interno di una scatola metallica, 270 grammi di dinamite, 650 grammi di polvere nera e un metro di miccia, subito prelevati, repertati, e messi in sicurezza.

Durante la perquisizione sono stati rinvenuti un’altra balestra, un coltello a serramanico di 15 centimetri, 1.500 piombini per carabina, vari bossoli, viti e chiodi per il confezionamento di ordigni, 6 petardi magnum modificati e altro munizionamento, che sarà oggetto di approfondimento investigativo per stabilirne la provenienza. Tutto il materiale è stato sequestrato.

Un altro significativo tassello si aggiunge al complesso mosaico che quotidianamente i carabinieri della Stazione di Villanova, coadiuvati in tutte le fasi operative, dai colleghi del Nucleo Operativo di Alassio, stanno componendo, allo scopo di delineare un quadro completo della personalità e pericolosità della persona fermata, la cui posizione, alla luce di questo ultimo ritrovamento, si è aggravata.

Le indagini e gli accertamenti proseguono d’intesa con l’Autorità Giudiziaria di Savona.

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