Lavoratori

Nel savonese “aumento anomalo” delle dimissioni volontarie. Cgil: “Registriamo un +30-40%”

I sindacati: "Le richieste sono forse spinte dagli stessi datori di lavoro che non possono licenziare il personale"

cgil

Savona. La crisi economica aggravata dall’emergenza sanitaria manifesta i suoi effetti sul mercato del lavoro: “Negli ultimi giorni stiamo registrando un aumento anomalo del numero di lavoratori che si presentano presso le nostre sedi, forse spinti dagli stessi datori di lavoro che non possono licenziarli, ignari degli attuali e futuri investimenti per il sostegno al reddito e alle aziende, per rassegnare le dimissioni volontarie” denuncia la Cgil di Savona.

“Nelle ultime settimane l’aumento registrato dai nostri uffici è del 30-40% rispetto alla media – continuano dai sindacati – e abbiamo i calendari degli appuntamenti già saturi per le prossime due settimane”.

La stessa Cgil, inoltre, sottolinea come “con il licenziamento volontario le lavoratrici e i lavoratori rimarrebbero senza un contratto di lavoro, senza stipendio, e quindi senza diritti”, perdendo la possibilità garantita dal “decreto agosto di ulteriori 18 settimane di cassa integrazione a partire dal 13 luglio per tutte le imprese ed un ulteriore blocco dei licenziamenti, tolte alcune specifiche condizioni”.

“Invitiamo pertanto – concludono dalla Cgil – i lavoratori, prima di procedere a dimissioni, che non si possono davvero definire volontarie, ad informarsi presso le nostre sedi o contattando il sindacato di categoria che segue il settore in cui opera il lavoratore. In questi giorni sarà nostra cura contattare anche le associazioni datoriali territoriali per segnalare i casi più evidenti e cercare insieme di contrastare questi comportamenti non rispettosi delle norme”.

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