Liguria. Ieri sera, l’incidente mortale in A10 che è costato la vita a Riccardo Barbarossa, 56enne genovese deceduto in seguito ad uno scontro fatale contro un tir che procedeva in direzione opposta. Un impatto terribile che ha distrutto la vettura e non ha lasciato scampo al guidatore, deceduto sul colpo.
Mentre la polizia stradale si sta occupando delle indagini del caso (tra le ipotesi concrete, anche il malore o una distrazione fatale per l’automobilista), Autostrade ha immediatamente precisato che l’incidente era avvenuto “in tratto cantierizzato con corsia in deviazione correttamente installata e segnalata”, ma sempre nella serata di ieri un post del presidente ligure Giovanni Toti ha risollevato i dubbi.
“Sono profondamente colpito e addolorato per la morte dell’automobilista genovese – ha scritto Toti – e mi stringo alla sua famiglia. Ora è il momento del dolore e non della rabbia, che comunque è tanta”.
“Chiederemo immediatamente chiarimenti ad Aspi e Mit su quanto accaduto. Le autostrade a doppio senso di marcia in un’unica carreggiata, i cantieri ovunque e in un periodo trafficato come quello estivo sono estremamente pericolosi. Lo diciamo da tempo e oggi, dopo giorni di caos, ambulanze bloccate in coda e appelli inascoltati tutto questo è costato la vita a una persona. Ed è inaccettabile e ancora più grave visto che questo incidente arriva dopo settimane di richieste di aiuto mai raccolte. Piangiamo un’altra vittima che probabilmente si poteva evitare”.
Ancora gravi poi le conseguenze sul traffico, pressoché paralizzato sull’Aurelia in direzione Ponente fino all’una di notte visto che l’autostrada è stata riaperta alle 23 solo verso Genova Aeroporto restando chiusa in senso opposto per lavori programmati sulle gallerie.