Calcio giovanile

L’estate calcistica si tinge sempre più di “Libertas”

Lo speciale del Ct Vaniglia

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È tanta la voglia di riprendere a giocare dopo il lungo e complicato periodo di lockdown a cui gli adulti e i soprattutto ragazzi hanno dovuto sottostare. Da tante parti si avverte la necessità di tornare alla quasi normalità (visto che vogliamo ricordarlo siamo ancora in Fase 3), di muoversi, divertirsi insieme, partecipare.

Una soluzione positiva e propositiva, per iniziare a tracciare il percorso che consentirà di riprendere progressivamente le attività, prima quelle motorie e progressivamente anche quelle sportive, è partita come sempre dal dinamico gruppo Libertas Savona, diretto dal presidente regionale cav. Roberto Pizzorno e coordinato a meraviglia dal dinamico responsabile della sezione calcio amatoriale e giovanile dott. Felicino Vaniglia, un tandem eccezionale che ha da subito intuito l’importanza della riapertura in piena sicurezza di questo importante comparto, che è fondamentale anche in relazione alla salute e al benessere delle persone ed in particolare dei nostri giovani. Il punto di partenza rimane il quadro sanitario: l’obiettivo condiviso è quello di individuare regole condivise per contenere il più possibile i contagi da coronavirus e a questo scopo si è provveduto tramite il Coni ad ottenere il rilascio dell’attestato di frequentazione con merito dell’apposito attestato.

Partendo dal virale video del palleggio dai tetti delle case, tentando di trasformarlo in bellissime realtà nei tanti campetti della nostra amata provincia, la Libertas ha voluto lanciare dalla Liguria un messaggio forte dando il là ad iniziative super controllate che rispondano alla legittima voglia di ripartenza del mondo dello sport e dei più piccoli in special modo. È lo spirito dei tanti momenti (rassegne, esibizioni, eventi) che la Libertas sà offrire nella consapevolezza che ogni passo dovrà essere fatto con tanta prudenza e con il pieno rispetto delle regole, da tracciare cammin facendo. Per questo motivo è stato costituito un gruppo di lavoro ristretto e molto operativo che tracci proposte non solo per una possibile riapertura degli impianti ma anche e soprattutto, in questo momento, per l’attività motoria tutta.

“Con un grande senso di responsabilità, tenacia e una forza che parte dalla passione – ha voluto sottolineare l’avv. Cristina Anelli, presidente provinciale dell’Ente – perché insieme potremo farcela, facendo squadra insomma”. Per la Libertas il binomio sport (ed in questo caso il calcio) e benessere è imprescindibile, anche in termini di prevenzione. Se si parla di ripartenza è quindi giusto partire anche da questo settore che ha anche una grande valenza sociale.

L’obiettivo comune (specie dopo questo nuovo cluster partito da corso Vittorio Veneto) che tutti dobbiamo avere è quello di mantenere basso il fattore R di espansione del contagio. Bisogna riprendere pertanto le attività in modo graduale, cercando sempre un equilibrio con le politiche sanitarie. Tra i compiti degli istruttori ed educatori qualificati della Libertas quello di riuscire a trasferire ai giovani le nuove regole di comportamento, che dovremo rispettare per molti mesi fino a quando non sarà disponibile un vaccino. Si è consci che la voglia di tornare a correre dopo settimane di divano sta al massimo vista la nostalgia del calcio dal vivo con gli stadi ancora a porte chiuse. Sta di fatto che alla esplosione della voglia di calcetto (escludendone la componente agonistica) ha fatto seguito la nascita di innumerevoli iniziative capeggiate da società tradizionalmente sensibili al calcio giovanile quali il Vado Fc, la Veloce e l’Academy Savona-Legino ed altre quali la Foootball Management di Altare e la pro Loco Murialdese. Il desiderio di fare calcio non è stato perso ma anzi è rimasto assopito in attesa del tanto sperato via libera della Regione e del Dcpm del ministro Sdadafora.

Quando il 2 luglio è arrivata l’ordinanza che autorizzava la ripresa sono iniziate subito le telefonate per sapere come la Libertas si stesse muovendo.Certo rispetto a prima della quarantena rimane qualche differenza sostanziale. Non vengono più fornite le casacche e negli spogliatoi tante sedute sono inutilizzabili. Perché in base alle direttive regionali, fuori dai campetti si deve comunque mantenere le distanza minima di un metro. In più è previsto l’obbligo di una frequente disinfezione di tutti gli spazi, docce comprese. Anche se complicata e minuziosa la parte di igienizzazione resta indispensabile, e questo non si vogliono correre rischi. Noi sanifichiamo i palloni prima, durante e dopo ogni esercitazione, poi niente scambi di borracce e non si possono lasciare gli abiti negli spogliatoi ma vanno chiusi nei borsoni e portati in campo. Agli ingressi misuriamo a tutti la febbre col termoscanner e teniamo i registri delle presenze. Qualche accorgimento serve, ma va bene così, era fondamentale ricominciare. Dai terreni di gioco emerge il desiderio di giocare e ritrovarsi dopo tempo. Nei ragazzi vediamo soprattutto la voglia di stare insieme molte famiglie per le vacanze non sono partite e così i giovani vengono qui nei nostri accurati Centri.Quello sport insomma che unisce. Con la gioia di rialzarsi dalla panchina del lockdown per regalare di nuovo un fischio d’inizio.

Vi aspettiamo ovunque organizzeremo attività, compreso alla nostra 4ª edizione della Savona Cup Libertas (l’originale) che darà diritto di partecipare dapprima alla Super Coppa e poi alla fase delle finali nazionali. Un’estate all’insegna della ripresa, della rinascita, dell’amicizia, dello svago e del divertimento nel rispetto dei protocolli previsti. Vieni anche tu ad abbronzarti con il sole magico della Libertas.

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