Lettera al direttore

Critiche

Il bene pubblico sia usufruito da tutti

Su Villa Zanelli la Giunta di Savona e la Regione ne hanno combinata un'altra

Pulizia villa Zanelli

Savona. Ci risiamo! La Giunta comunale e la Regione, a braccetto, ne hanno combinata un’altra. Andiamo con ordine. Villa Zanelli, bene non di proprietà del Comune di Savona, era della Regione Liguria, che qualche anno fa l’ha ceduta (ipotizzo per meri problemi di bilancio) ad ARTE di Genova (ex IACP), istituto che si interessa della gestione delle case popolari. Dunque un bene privato, seppur di un ente che svolge una importante e delicata opera di carattere sociale.

La Giunta regionale, grazie al bando Periferie emesso dal Governo PD nel 2016, vuole utilizzare parte di questi fondi per ristrutturare villa Zanelli. “Bene, era ora!”, diranno alcuni, e in parte mi associo. Ma c’é un problema delicato e non da poco: i soldi sono pubblici e il bene è privato.

E va bene – diranno sempre i citati benpensanti – però si darà a Villa Zanelli una destinazione di utilizzo e vantaggio pubblico: una scuola, un istituto di istruzione specifica destinata ai giovani, una sede per corsi altamente qualificati. E no! Di pubblico resterà parte del giardino e un non ben identificato Museo del Mare (quante stanze? visite gratuite per i cittadini?). Invece diventerà un piccolo hotel di super lusso in una location inimitabile con parco e ovvio accesso al mare.

Ma insomma – eccepiranno infine i nostri – gli utili saranno utilizzati per fini pubblici. Neppure questo: l’hotel sarà gestito ovviamente dai proprietari, che naturalmente decideranno, pur secondo determinate regole vigenti, dove, come, quando e se investire il ricavato. Inoltre, visto che si tratta di fondi per le periferie, mi domando: nei vari quartieri della città i giardini e le strade sono puliti? Gli asfalti non hanno buche? L’illuminazione pubblica è presente in tutte le strade periferiche? Credo che piacerebbe a tutti ristrutturare i propri beni con i soldi degli altri. Perché in fin dei conti la cosa è assai semplice e non c’è da farci sopra tante parole.

Lungi da me pensare ad avvenute forzature delle vigenti normative: se hanno deciso di compiere questo lavoro evidentemente la legge lo permette ma personalmente amo credere che il bene pubblico possa essere usufruito da tutti, con rispetto e seconde regole vigenti, mentre quello privato sia competenza dei proprietari e non debba essere curato con il denaro dei cittadini, nemmeno coinvolti nel progetto.

Francesco Lirosi

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