Savona. “Le autostrade bloccate dalle auto e dai tir incolonnati non sono un avvenimento funesto e inatteso a cui non eravamo preparati, come un nuovo Covid. Ormai da anni rileviamo abitualmente questo problema, e non solo durante l’estate, ma praticamente sempre, anche senza l’odierno aggravio dei lavori in corso”.
Ad affermarlo è Mauro Dell’Amico di “Noi per Savona“, che pone la propria attenzione sulla situazione disagevole della rete autostradale ligure.
“Siamo nuovamente a chiederci come sia possibile che i responsabili dei ministeri romani e degli assessorati regionali non abbiano messo in atto soluzioni strutturali realmente alternative e risolutive del problema traffico, impegnando Rete Ferroviaria Italiana a una urgente riqualificazione della rete ferroviaria della Liguria di Ponente e del Basso Piemonte. Solo fornendo ai cittadini un reale strumento alternativo di trasporto si eliminerebbero le code su strade e autostrade” sottolinea Dell’Amico.
“Ci chiediamo per quale logica in Liguria non siano ancora state realizzate le soluzioni intelligenti e moderne attuate nei Paesi europei (trasporto pesante solo su ferro, treni passeggeri veloci e frequenti, come metropolitane leggere) – continua l’esponente di “Noi per Savona” – Invece il treno è sparito dai discorsi e dai progetti infrastrutturali di questi anni: ai problemi su gomma si pensa di ovviare sempre con alternative su gomma”.
“Il TG3 del Piemonte domenica sera lamentava le gravi difficoltà dei cittadini di Cuneo, Torino, Alba, ecc., di recarsi al mare a causa del grande traffico. Con una ferrovia ammodernata (e con il raddoppio della TO-SV) moltissimi cittadini lascerebbero le auto a casa e, servendosi del treno, costituirebbero un bel flusso turistico per il nostro territorio” considera Dell’Amico.
Poi conclude: “Per l’ennesima volta denunciamo l’assenza di interventi infrastrutturali che crea disagi e danni alle persone, all’ambiente e al sistema economico. Queste scelte politiche non tengono conto né dei dettami dell’Europa, né delle esigenze dei cittadini, né del buon senso”.