Mozione

Spiagge libere di Pietra Ligure, Seppone: “Siamo quasi a luglio e i bagni pubblici sono ancora chiusi”

"Purtroppo non basta scrivere delle regole nero su bianco, ma occorre anche vivere la realtà. Occorre un cambio di passo"

Pietra Ligure. Sbarca oggi sulle spiagge libere di Pietra Ligure il servizio di sorveglianza anti-Covid. Lo ha comunicato ieri l’amministrazione comunale pietrese, che ha voluto sottolineare come l’iniziativa sia volta a “garantirne la piena fruibilità a cittadini e turisti, assicurando massima sicurezza e rispetto delle misure anti-Covid, in primis del distanziamento e del divieto di assembramento”.

Il consigliere comunale Nicola Seppone, però, mette “sotto accusa” i tempi: “La vera notizia è che il Comune di Pietra Ligure prova a mettere in sicurezza le spiagge libere del territorio alle porte di luglio, quando ormai da settimane turisti e residenti affollano (completamente incontrollati) i nostri lidi liberi. Non metto in dubbio l’impegno dell’amministrazione comunale nel tentare di trovare una soluzione in questo senso, ma le criticità che emergono dalla realtà restano ancora troppe e irrisolte. In altre parole, la situazione delle spiagge libere di Pietra Ligure non è come l’amministrazione vuol far credere”.

“Tra i compiti di un consigliere di minoranza – prosegue – non vi è solo quello di criticare l’operato della maggioranza, ma vi è anche quello di avanzare proposte utili per risolvere i problemi della comunità. Ecco perché, oltre mettere in luce le cose che non vanno, l’intento del sottoscritto è anche quello di far comprendere a questa amministrazione che per le spiagge libere occorre un cambio di passo. E mai come quest’anno, con l’emergenza sanitaria ancora in corso, è il momento di cambiare le cose in meglio. Purtroppo non basta scrivere delle regole nero su bianco, ma occorre anche vivere la realtà per rendersi conto di quello che accade là fuori”.

Per questo Seppone ha elaborato una mozione, che verrà presentata nelle prossime ore, in cui elenca una serie di problematiche e le possibili soluzioni: eccole.

LA CARTELLONISTICA CONSIGLIA, IL BUON SENSO SE LA SVIGNA

Nelle spiagge libere di Pietra Ligure sono stati installati dei cartelloni (prima più piccoli e in un secondo momento più grandi) contenenti le regole da rispettare all’interno del lido. Praticamente un cane che abbaia ma che, alla fine, non può mordere. Le regole ci sono e ormai tutti le conoscono a memoria, ma senza un controllo fisico (proprio come avviene in una qualsiasi spiaggia in concessione, pena una sanzione) quelle scritte nella cartellonistica rimangono una mera dichiarazione d’intenti. Tra l’altro i cartelli più piccoli riportano ancora oggi il numero massimo di persone che possono essere ospitate in quella spiaggia. Numero massimo che, inspiegabilmente, non è presente nella cartellonistica più grande. Forse una scelta voluta o forse una semplice dimenticanza, ma fatto sta che a fare la conta dei turisti e dei residenti nella spiaggia libera non c’è nessuno.

QUANDO IL GUARDIANO NON C’È, IL MENEFREGHISMO BALLA

Ieri l’amministrazione comunale ha comunicato che a partire da oggi, sabato 27 giugno 2020, gli operatori qualificati di #Luogosicuro garantiranno (tutti i fine settimana fino alla fine di agosto e tutti i giorni dall’8 al 23 agosto) un servizio di vigilanza e controllo delle misure anti-contagio. Proprio questa mattina ho avuto modo di vedere all’opera di confrontarmi con questi operatori, il cui lavoro rappresenta senza ombra di dubbio un valore aggiunto rispetto al poco (o nulla) preesistente – nell’ambito della sicurezza – sulle spiagge libere. Il punto è che l’amministrazione comunale non si rende conto che il lavoro degli operatori rischia di risultare vano per più di una ragione.

In primis i nuovi addetti alla sicurezza delle spiagge libere lavorano a coppie suddivisi per zone (ponente, centro e levante del paese) e si spostano di lido in lido verificando eventuali irregolarità. Questo significa che quando non sono presenti in loco, la spiaggia libera ritorna – di fatto – completamente incontrollata e in balia del buon senso.

Come se non bastasse, inoltre, gli stessi operatori sono chiamati a verificare l’ormai noto distanziamento sociale tra una postazione e l’altra. Peccato che le spiagge libere di Pietra Ligure siano completamente sprovviste di sacchetti segnaposto o di qualsiasi altro strumento volto a definire un’area rispetto ad un’altra, con l’ovvia conseguenza che gli operatori dovranno appurare il distanziamento tra una postazione e l’altra letteralmente ‘a occhio’. Provate ad immaginare una spiaggia libera in un qualsiasi weekend di fine luglio o agosto e mettetevi nei panni di un operatore che deve far capire ad un turista o a un residente negligente che il metro non è stato rispettato.

Ecco perché segnare i posti nelle spiagge libere non solo sarebbe un’ottima soluzione per rendere chiara e netta sin da subito la disponibilità dei posti, ma anche perché agevolerebbe di gran lunga il lavoro dei suddetti operatori.

SPIAGGIA LIBERA CHE VAI, BAGNO CHIUSO CHE TROVI (SE LO TROVI)

Oggi è il 27 giugno 2020. Da settimane, quanto meno dall’inizio dalle Fase 2, i turisti e i residenti hanno ripreso a frequentare le spiagge. Siamo ad una manciata di giorni da luglio e i bagni pubblici dei lidi liberi sono ancora chiusi. Lo stesso discorso, purtroppo, vale anche per alcune docce. In un paese a vocazione turistica come il nostro tutto questo non può essere accettato e, allo stesso modo, non può essere considerato normale. Così come non può considerarsi normale che nella spiaggia libera di Corso Italia, per esempio, non esista un bagno pubblico (ma solo una doccia). In quest’ultimo caso, parliamo di una spiaggia che ospita ogni stagione centinaia, migliaia di turisti e residenti.

Oggi, con l’emergenza sanitaria ancora in corso, un turista o un residente di quella spiaggia libera che volesse usufruire dei servizi igienici non potrebbe far altro che rivolgersi ad una struttura privata, i cui titolari, tra l’altro, per farlo accedere all’interno della spiaggia dovrebbero fargli compilare un apposito modulo. È davvero questa l’idea di spiaggia libera auspicata dall’amministrazione comunale pietrese? Io penso proprio di no, ma purtroppo la realtà è anche questa e non solo quella delle belle foto che ogni tanto vengono pubblicate sui canali social ufficiali del Comune.

TURISTI FANTASMA? UNA BATTAGLIA DI CIVILTÀ

Gli operatori da oggi attivi nei fine settimana e da agosto con più frequenza dovrebbero trasformarsi in veri e propri steward (con postazione fissa) pronti a far rispettare le regole delle spiagge libere ‘dall’alba al tramonto’. Quest’ultimo sarebbe un provvedimento che – tra i vari benefici – segnerebbe la fine dei turisti fantasma, i quali – senza rispetto – prenotano spazi destinati alla libera fruibilità di turisti e residenti. Un turismo di qualità passa anche attraverso queste scelte. L’amministrazione comunale afferma di aver compiuto “un importante sforzo” economico mettendo a disposizione questi controlli. Ma in un paese turistico questi sono investimenti sul futuro, sono soldi che il Comune impiega per dare al paese un’immagine diversa. Se una città come la nostra non investe nel turismo, su cos’altro dovrebbe investire? Ricordiamoci che siamo un paese che vive perlopiù di “mare” (senza nulla togliere all’importante settore dell’outdoor). Valorizzare le spiagge (libere comprese), significa rilanciare l’immagine turistica di Pietra Ligure.

I SOLDI SONO UN PROBLEMA? A VOLTE LA VOLONTÀ LO È DI PIÙ

Investire sull’immagine di un paese che vive di turismo dovrebbe essere il pane quotidiano di qualsiasi amministrazione comunale. Le risorse spesso ci sono, ma a volte vengono utilizzate in modo discutibile. Quest’anno, tra l’altro, l’emergenza sanitaria ha costretto il Comune a cancellare dal calendario estivo diversi eventi di richiamo. Un peccato, indubbiamente, ma anche un bel risparmio economico. Se si persegue con convinzione un obiettivo, come quello di riqualificare le spiagge libere del paese, i fondi si trovano. Se il Comune non può permettersi di mantenere i lidi liberi sicuri, attrezzati e presentabili, dovrebbe pensare a soluzioni alternative, come ad accordi con realtà esterne capaci di rendere in cambio un servizio degno di un paese turistico.

UNA STRADA IN SALITA, UN PANORAMA MOZZAFIATO CHE ATTENDE

No, purtroppo la qualità delle spiagge libere di Pietra Ligure non può essere promossa. L’amministrazione comunale può e deve fare di più. I problemi ci sono e possono essere toccati con mano ogni giorno. L’emergenza dettata dal virus doveva essere l’occasione per stravolgere il concetto di spiaggia libera così come è stata intesa sino ad oggi. Il buon senso purtroppo non basta. La sensazione, oggi, è quella di un’amministrazione che ha deciso di limitarsi al ‘minimo sindacale’ (in alcuni casi manco quello, come per tutte le spiagge libere che nel 2020 sono ancora prive di un bagno pubblico). Per rilanciare i lidi liberi di Pietra Ligure e l’immagine del paese servono provvedimenti mirati e coraggiosi.

leggi anche
"Lettini abusi" nelle spiagge libere della Riviera
Problema serio
Rischio sicurezza sanitaria nelle spiagge libere savonesi, Sib: “Senza controlli avremo grossi problemi”