Borghetto Santo Spirito. Torna domani al lavoro il dottor Franco Bonello, sopravvissuto al Covid-19. Bonello è direttore sanitario della residenza “Humanitas” di Borghetto Santo Spirito, dove si è verificato un picco di decessi in provincia di Savona, ma anche della Clinica Sant’Anna di Imperia e della “Orengo-De Mora” di Borgomaro, che ha contato 34 mori su 80 ospiti.
“E pensare – racconta Bonello al collega Diego David su Riviera24.it – per esempio alla Sant’Anna siamo stati tra i primi a prendere precauzioni a bloccare le visite, ancora prima dei decreti ministeriali, rischiando l’accusa di sequestro di persona”.
Bonello è stato ricoverato per 40 giorni prima nell’Ospedale di Imperia e poi nel reparto di Terapia intensiva a Sanremo. Come si sente adesso? “Dei 40 giorni di ospedale non ricordo nulla, nemmeno di essere stato intubato, ho vissuto per tutto quel tempo come in una dimensione parallela in preda a incubi terribili. Fisicamente sto meglio anche se mi affatico con facilità, sarà una ripresa graduale. Mi sembra di rivivere e tornare a lavorare mi serve sul piano del morale”, risponde Bonello.
Due settimane fa, dopo la guarigione, aveva scritto una lettera per raccontare la sua esperienza di malato di Covid-19. “Voglio ringraziare prima di tutto i medici che mi hanno curato con competenza e umanità, Giorgio Ardizzone, direttore anestesia e rianimazione, Giovanni Cenderello, direttore malattie infettive, Claudio De Michelis, direttore pneumologia, e con loro tutti i medici delle equipe che mi hanno seguito con pazienza e disponibilità, perché curare un medico è sempre difficile, scusandomi se non sono sempre stato all’altezza della situazione. Grazie anche al dottor Giovanni Trucco e alla dottoressa Giovanna Borello che sono sempre stati presenti durante la mia malattia, e al dottor Guido De Angeli che con le sue informazioni giornaliere è stato di grande conforto alla mia famiglia. Un grande abbraccio va agli infermieri, Oss. che si sono occupati di me giorno e notte, e alle fisioterapisti. Valentina Valli e Francesca, che con dolcezza ma grande decisione, riuscivano sempre a farmi fare quello che volevano loro. Grazie ai tanti amici che mi sono stati vicini con il pensiero e con il cuore: un abbraccio che spero di potervi fare al più presto di persona. L’emergenza è sicuramente in calo ma, se lo desiderate, è sempre attivo un conto corrente dell’ASl dove si possono effettuare donazione”.
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