Liguria. Resta il distanziamento di un metro tra gli alunni, inoltre sono previste Conferenze dei Servizi con gli enti locali per analizzare le criticità sul territorio e recepire le istanze delle scuole su spazi, arredi, edilizia e trovare le soluzioni: queste le principali linee guida sulla riapertura delle scuole emerse dalla conferenza Stato-Regioni, con lo stesso ministro Azzolina che ha ribadito la necessità di un miliardo di euro per far fronte alle misure da adottare per lezioni e didattica in tutta sicurezza.
Il rientro a scuola sarà il 14 settembre, in tutta Italia: la data ora è ufficiale, con l’ombra del voto per le elezioni regionali fissate al prossimo 20 settembre. Anche per questo, e per la necessità di prolungare la stagione turistica, il giorno di inizio delle lezioni era stato contestato da alcuni governatori di Regione.
Quanto all’obbligo delle mascherne, per gli alunni e per gli insegnanti all’interno dell’aula, e/o negli spostamenti e nella permanenza nei locali comuni, si deciderà in considerazione del mutato quadro epidemiologico.
Sul fronte della sicurezza sanitaria screening e test a campione per i professori, studenti e tutti gli operatori della scuola.
E’ stato ribadito un pacchetto di risorse adeguate per realizzare le soluzioni organizzative e didattiche previste dal Piano, oltre ad un aumento netto di organico docente e Ata: per il savonese si è parlato di almeno un 20% in più rispetto alla pianta organica attuale, con la necessità di procedere ad una stabilizzazione dei precari.
Nel documento è previsto anche il cosiddetto “cruscotto informatico”, cioè un software sul quale è possibile fare le simulazioni del layout delle classi e capire quali sono quelle che si possono usare e quelle no, fermo restando la soluzione mista tra turni, orari scaglionati e altri accorgimenti sulla base dei singoli istituti. L’ipotesi del sabato è stata invece stralciata, facendo riferimento ad una rimodulazione settimanale dell’orario scolastio.
Quanto alla didattica a distanza rimane soluzione estrema per gli studenti delle scuole superiori: prevista anche la figura del “medico competente”, cioè di una figura individuata con la Asl da chiamare in caso di bisogno.
“La scuola per noi è sempre stata una priorità – ha detto l’assessore regionale Ilaria Cavo, commentando le linee guida -. Siamo stati i primi a chiuderla nel momento dell’emergenza e volevamo essere i primi a riaprirla, pertanto abbiamo scelto la prima data utile, lunedì 14 settembre, che coincide con il primo giorno della settimana e va in continuità con gli anni passati dove si riprendeva sempre metà del mese. Per gli studenti, per gli insegnanti e per le loro famiglie è un importante segnale di ripartenza nella normalità”.
La data di inizio delle lezioni rientra nelle prerogative delle Regione che annuncia la scelta nella giornata in cui è stata data dalla Conferenza delle Regioni sia l’intesa sull’avvio dell’anno scolastico sia il parere favorevole alle linee guida della ripartenza della scuola del Ministero, ma dopo un intenso lavoro di emendamenti al testo da parte delle Regioni: “Possiamo oggi annunciare quando inizierà la scuola perché sappiamo come inizierà – ha proseguito l’assessore -. Gli emendamenti presentati dalle Regioni al documento del ministero, a cui ha contribuito Regione Liguria, hanno semplificato le regole della ripartenza, garantendo un sistema più semplice di quello proposto ma soprattutto, avendo vincolato il parere favorevole alla garanzia di organico e risorse, abbiamo assicurato finanziamenti alle scuole e ai presidi che altrimenti sarebbero stati lasciati soli”.
“Abbiamo voluto assicurare un ritorno a scuola in presenza nella situazione più normale possibile: una scuola dove sarà possibile avere un servizio di mensa e dove, se la condizione epidemiologica lo consentirà, sarà anche possibile stare in aula senza le mascherine. Anche questa volta, le regioni che hanno la percezione delle vere esigenze dei territori, degli enti locali proprietari degli immobili scolastici ma soprattutto delle famiglie hanno contribuito a dare risposte concrete ai cittadini ed è per questo che ci riteniamo soddisfatti del risultato raggiunto; questo non vuol dire che abbasseremo la guardia affinché ci sia una ripartenza che risponda ai criteri di sicurezza e di benessere per alunni, docenti e personale scolastico. La scuola – ha concluso – è il futuro e sarà sempre al centro del nostro lavoro e al primo posto della mia agenda”.
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