Albenga/Cairo Montenotte. “La realtà messa a nudo dai giudici amministrativi è devastante e conferma tutti i dubbi e le preoccupazioni che avevo manifestato in tempi non sospetti: una gara viziata e distorta in totale dispregio del pubblico interesse, con eccessi di discrezionalità, sia per la poca trasparenza e sia per le impari condizioni per i partecipanti”. Così Franco Vazi, vice presidente della commissione giustizia alla Camera dei Deputati, commenta la sentenza con cui il Tar ha accolto il ricorso presentato dal Policlinico di Monza rispetto all’assegnazione della gestione degli ospedali di Albenga e Cairo Montenotte all’Istituto Galeazzi.
“Era un pasticcio evidente a tutti, dove i privati avrebbero potuto cambiare la destinazione dei nostri ospedali, scegliere le discipline più remunerative, chiudere reparti, trasferire cose e specialità da un ospedale ad un altro – nota Vazio – Ora sappiamo però che anche i numeri forniti dal soggetto che si era aggiudicato la ‘gara’ erano per così dire ‘spettacolari’: 23 milioni di ricavi ipotizzati per cittadini paganti, di cui 16 milioni per ricoveri e 7 milioni per prestazioni ambulatoriali. Numeri stellari e irraggiungibili anche dalla più avviata e storica struttura sanitaria privata ligure. Mi verrebbe da dire ‘alla faccia della gestione pubblica della sanità ligure’. E l’assessore Viale, si rifiuta ancora di incontrare i nostri sindaci e amministratori; una vergogna senza eguali”.
“Ora la sentenza del Tar Liguria mi dà ragione e mette la pietra tombale su un certo modo di fare politica e gestire la sanità, che ha come unico scopo quello di privilegiare ‘il privato’. Soprattutto in mesi e settimane in cui tutti hanno visto la fondamentale importanza della sanità pubblica e lo straordinario lavoro dei medici e degli infermieri che proprio nel pubblico hanno salvato la vita dell’Italia e degli italiani. Questa sentenza mette a nudo la disfatta colossale della giunta regionale”.
“Gli ospedali di Albenga e di Cairo sono avviati al disastro: non possono assegnare a chi ha vinto la gara in quanto annullata e non si può neppure farne una nuova perché la sentenza non è definitiva. La sentenza non deve essere impugnata dalla Regione e il bando va revocato. A questo fallimento si risponde solo con due parole: pubblico e immediatamente. L’ospedale di Albenga e l’ospedale di Cairo non devono essere terre di conquista. Questa disfatta deve essere subito raccolta come un’opportunità per cominciare a ricostruire una sanità vera e pubblica. Toti e Viale fermatevi. Ora basta così. Per il bene della Liguria”.
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