Savona. L’avvicinarsi dell’ultimo week end di giugno porta un po’ di speranza per alberghi e ristoranti (senza dimenticare quelli che purtroppo non sono stati in grado di riaprire), nel senso che molti esercizi, soprattutto tra chi offre una qualità maggiore, cominciano a viaggiare su numeri come quelli ante lockdown o quasi. Così, in Darsena a Savona, facendo un po’ di conti, si sente la mancanza di un flusso importante come quello dei crocieristi.
Non è il caso di confrontare ora i pareri di chi è favorevole o contrario alle crociere o i motivi dei pro e dei contro (a Monaco, per esempio, non c’è traccia di Comitati del no), ma solo di mettere in risalto come le crociere siano ferme e si ignori quando potranno riprendere. Certamente non a luglio, vedremo ad agosto: nel frattempo l’economia savonese ne soffre, come ci hanno segnalato molti operatori.
A proposito di Costa e di Savona. Potrebbe aver lasciato qualche traccia, nel rapporto tra compagnia e città, il caso della Luminosa. La sindaca Caprioglio aveva dato una sorta di ultimatum per una sosta brevissima della nave, che ospitava passeggeri ed equipaggio con casi di coronavirus, a giusta tutela dei cittadini e delle già sovraccariche strutture ospedaliere, accorgendosi poi che, nel groviglio delle norme nazionali e internazionali, in realtà non poteva farlo.
Ma Costa è sempre stata ferma nel rivendicare i suoi diritti (per giunta nel “suo” porto) e questo potrebbe aver pesato appunto sui rapporti con Savona, visto che la solita Genova, ma anche La Spezia, fanno ponti d’oro a Costa.
Per trarre conclusioni non pilatesche, ci sentiamo di dire che l’economia savonese è troppo fragile per non ricostruire un buon rapporto con Costa e migliorare anzi gli effetti positivi del flusso dei crocieristi sulla città.