Via libera

Consiglio regionale, ok alla proposta di legge su referendum e fusione di Comuni

Data la possibilità ai cittadini (e non solo ai consiglieri regionali) di assumere l'iniziativa di proporre referendum consultivi regionali

Sedi istituzionali e palazzi del governo

Regione. Quest’oggi il consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge (presentata dai consiglieri Piana, Muzio, De Vincenzi) “Norme per l’attuazione dello Statuto in materia di iniziativa popolare e referendum e procedure per l’istituzione di nuovi Comuni e per la modificazione delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali”.

La legge adegua la normativa regionale vigente in materia di iniziativa popolare (presentazione di proposte di legge in articoli) e referendaria alle novità introdotte nel 2005 dagli articoli 7, 8, 9, 10 dello Statuto e la riunisce in un unico testo che ricomprende anche le procedure per l’esercizio dell’iniziativa in materia di riordino territoriale. In questo ambito rientra il referendum obbligatorio delle popolazioni interessate per procedere all’istituzione di nuovi Comuni o alla modificazione di circoscrizioni e denominazioni comunali.

Viene, inoltre, disciplinata la procedura per la fusione per incorporazione di uno o più Comuni in un Comune contiguo e viene assorbita la disciplina del referendum confermativo sullo Statuto e sulle leggi di modificazione statutaria. L’iniziativa per la formazione delle leggi referendaria viene assunta da un terzo dei componenti dell’assemblea legislativa, da almeno 5 mila elettori iscritti nelle liste elettorali dei Comuni della Regione, da almeno dieci Comuni, uno più comuni che rappresentino complessivamente 50 mila abitanti; una o più Province, dalla Città Metropolitana. In particolare la richiesta del referendum consultivo facoltativo relativa a progetti di legge o provvedimenti di competenza consiliare va presentata da un terzo dei componenti dell’assemblea legislativa o dalla commissione competente e va approvata a maggioranza assoluta.

“Questo intervento legislativo – dichiara il presidente Piana – mette ordine e rende più organica una materia delicatissima e vitale per la nostra democrazia perché attiene alla partecipazione democratica dei cittadini. In un lavoro accurato e complesso è stata resa più organica e attuale la normativa vigente dove si erano create nel corso degli anni anche sovrapposizioni fra leggi nazionali e locali, creando confusione e incertezze applicative”.

Il presidente sottolinea alcuni aspetti qualificanti della proposta di legge approvata oggi: “Il nuovo testo riguarda sia le disposizioni in materia di iniziativa popolare sia le procedure per le iniziative legate al riordino territoriale, compresa la fusione fra più Comuni, e sono definiti con chiarezza gli attori di queste azioni legislative. Con questa legge la Liguria garantisce ai cittadini più chiare opportunità di partecipazione democratica alle scelte strategiche per il nostro territorio”.

Durante il dibattito è stato approvato, con una modifica proposta da Claudio Muzio, un primo emendamento, presentato da Alice Salvatore (IlBuonsenso), che consente anche a 15 mila cittadini iscritti nelle liste elettorali di poter presentare la proposta di referendum consultivo.

Dice Salvatore: “Questo emendamento consente finalmente anche ai cittadini (e non solo ai consiglieri regionali) di assumere l’iniziativa di proporre referendum consultivi regionali, andando quindi a sommarsi questa possibilità oltre al terzo dei componenti dell’assemblea legislativa o la commissione competente, previsti nella legge dell’ufficio di presidenza dell’assemblea legislativa della Liguria. Questa è una misura essenziale perché grazie all’emendamento del Buonsenso si dà la possibilità anche alla cittadinanza di fare proposte di referendum consultivo in Liguria. Con questo strumento il cittadino partecipa direttamente, ed è chiamato a esprimere un parere su una determinata questione; può quindi intervenire attivamente alla vita e alle decisioni politiche del suo territorio”.

“Questo è un primo passo importante verso la possibilità di ampliare e affiancare alla democrazia rappresentativa, quella democrazia, fondamentale strumento di trasparenza, partecipazione e pulizia in politica. Da oggi i cittadini possono fare una richiesta di referendum consultivo per temi e argomenti che ritengono essenziali, è necessario raccogliere 15.000 adesioni per poter formalizzare la proposta, poi naturalmente il documento viene discusso in aula e infine votato sul territorio. Con questo nuovo metodo ilBuonsenso apre l’Assemblea della Liguria verso l’esterno e quindi al dialogo assolutamente sano e pulito che permette alla politica di restare ben ancorata alla quotidianità e alle reali problematiche della cittadinanza”.

“Questa vittoria del Buonsenso è un primo grande passo per rivoluzionare il modo di fare politica, estendendo la partecipazione alla cittadinanza, che può tornare così al centro della politica, avvicinando un poco alla collettività i palazzi dorati della vecchia politica”.

Claudio Muzio (FI), per trovare una mediazione rispetto alla versione iniziale dell’emendamento di Salvatore (che prevedeva un numero minimo di soli 5 mila cittadini per presentare il referendum consultivo), ha proposto al consigliere di elevare il numero di cittadini necessari a 15 mila unità. La proposta è stata accolta da Alice Salvatore.

Marco De Ferrari (ilBuonsenso) ha accolto positivamente l’accoglimento, se pur corretto, dell’emendamento presentato dalla collega del gruppo e ha ribadito l’importanza della partecipazione dei cittadini alle iniziative legislative e referendarie della Regione.