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Chiusura Tirreno Power, Uniti per la Salute risponde al sindaco di Vado: “Dichiarazioni sconcertanti”

Il riferimento è alle parole di Monica Giuliano durante la cerimonia per la demolizione del carbodotto

Vado, smontaggio dell’ex carbodotto di Tp

Vado Ligure. “Leggiamo su IVG.it un articolo che riferisce alcune prese di posizione del sindaco di Vado Monica Giuliano: ‘E poi non potevo non ricordare tutti i lavoratori che negli anni scorsi hanno perso il lavoro a causa di scelte che a volte sono state fatte con parte di coscienza civica, ma certo con poco coscienza umana. Ogni azione, anche di chiusura, ha provocato danni enormi‘. Quella che lo stesso IVG, non smentito dalla dott. Giuliano, definisce come ‘frecciata, nemmeno troppo velata, a tutti quei soggetti (la Procura, ma anche i vari comitati) che hanno voluto la chiusura della centrale‘ ci lascia sconcertati”. A prendere posizione è Uniti per la Salute.

“Stupisce infatti non poco – scrivono – il fatto che un sindaco, che rappresenta un’istituzione pubblica, anche come autorità sanitaria, invece di ringraziare chi ha evidenziato le gravi problematiche per la salute emerse nelle indagini, ostenti questo atteggiamento nei confronti dalla Magistratura e di molti cittadini. Per la precisione ci risulta che la Procura abbia chiesto a suo tempo il sequestro preventivo di detti gruppi a carbone e che detto sequestro sia stato disposto da un Giudice con un atto corredato da consistenti motivazioni e che non sia stato impugnato dalla società”.

“Inoltre – proseguono – è importante ricordare che, a conclusione del provvedimento di sequestro, il Giudice lasciava aperta la strada della riapertura dei gruppi a carbone precisando che: ‘Peraltro, ove la “Tirreno Power S.p.A.” provvedesse all’installazione di un sistema di controllo adeguato, …omissis… potrà provvedersi al dissequestro dei detti impianti‘. Ci chiediamo dunque ancor oggi il perché l’azienda non abbia provveduto all’installazione del misuratore delle emissioni a camino, come richiesto dal giudice e previsto in tutte le centrali termoelettriche: dunque un onere niente affatto eccessivo che (ovviamente qualora i dati emissivi fossero stati entro i valori assicurati dall’adozione delle tecnologie del settore) avrebbe permesso il dissequestro”.

“Siamo, come tutti, molto sensibili alle gravi problematiche legate a chi ha ingiustamente perso il proprio lavoro – assicura Uniti per la Salute – ma sarebbe opportuno esaminare con obiettività quanto fin qui emerso e riflettere su chi non ha saputo conciliare salute e occupazione. Ci permettiamo poi di ricordare al sindaco, anche nella sua qualità di autorità sanitaria, provvista evidentemente di ‘coscienza umana’ (che ovviamente non può andare disgiunta dalla ‘coscienza civica’, tantomeno in un sindaco!) che sempre nel citato provvedimento di sequestro il Giudice scriveva: ‘Non si può poi dimenticare – ed anzi è l’elemento di maggior rilievo – che il reato contestato prevede, come sua ipotesi sicuramente più grave, l’ingente danno alla salute provocato dal dimostrato aumento del ricoveri ospedalieri e del numero dei decessi riconducibile direttamente alla presenza della centrale‘”.

“Ci pare importante infine rammentare che i dati agghiaccianti sull’impatto sanitario della centrale a carbone su cui si è basata la Procura, sono stati confermati da uno studio successivo del tutto autonomo: l’indagine epidemiologica condotta dal CNR, massimo ente di ricerca italiano che ha accertato come dal 2001 al 2013 si sia registrato un aumento della mortalità pari al 49% nell’area della centrale a carbone Tirreno Power a Vado Ligure. Cara Sindaco – concludono – ci spieghi dove mai in un tale contesto deve stare la ‘coscienza umana’?”

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