Scintille

Caos in autostrada, Toti: “Competenza è del Governo”. Il PD: “Scaricabarile”

Della stessa idea dei democratici anche il gruppo Linea Condivisa: "Revoca Consiglio evitabile, tutte scuse"

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Regione. “Come al solito Toti e il centrodestra giocano allo scaricabarile e sul caos in autostrada attaccano il Governo. Ma chi è che ha il compito di coordinare i lavori sui territori con i concessionari autostradali? La Regione. E Toti non l’ha fatto. Pochi giorni fa il Presidente ha incontrato l’amministratore delegato di Aspi: ma di cosa hanno parlato, di tappezzeria? Perché in quell’occasione non hanno affrontato la questione dei cantieri autostradali? Adesso il presidente della giunta dice di voler riconvocare i vertici della società concessionaria, ma non poteva porre il problema nel corso del faccia a faccia di dieci giorni fa?”. A porsi queste domande sono i consiglieri regionali del Pd.

“I lavori dovevano essere effettuati durante il lockdown, quando il traffico sulle autostrade non c’era. Ma una volta capito che non sarebbero partiti in quel periodo, bisognava quantomeno programmare e coordinare tutta la mobilità regionale. È dal crollo del ponte Morandi che chiediamo alla Regione di convocare un tavolo di regia con le aziende di trasporto pubblico, Rfi, Trenitalia e le concessionarie autostradali, per coordinare cantieri e mobilità. Ma dopo due anni non è stato fatto ancora nulla. Questa mattina era almeno dalle 6 che la Regione sapeva che i lavori sulla galleria di Pegli sarebbero continuati per altre 4 ore, ma nessuno dall’Ente ha pensato di avvertire ufficialmente i cittadini di questo ritardo. Il risultato è stato il caos”.

“La Regione invece di assumersi le proprie responsabilità e di mettersi al lavoro preferisce usare il vecchio trucco dello scaricabarile. E i risultati sono questi. In quanto ad Aspi e alla sua organizzazione dei lavori, siamo ormai senza parole. Non c’è giustificazione che tenga. Ci auguriamo soltanto che questo sia un ulteriore elemento che venga preso in considerazione dal Governo all’atto della valutazione sul futuro della concessione. Che ci auguriamo avvengano rapidamente e con severità”.

E circa l’annullamento del consiglio regionale proprio a causa del caos sulle autostrade: “La revoca del consiglio regionale di questa mattina, a opera del presidente Piana, è un fatto gratuito, unilaterale e immotivato. Piana, che era fermo in coda in autostrada come molti consiglieri regionali in arrivo da ponente, ha deciso di annullare la seduta per conto suo, senza prima confrontarsi con i capigruppo, come prevede la prassi del consiglio. Non è necessario che i capigruppo siano d’accordo con la proposta del presidente che, motivando la sua scelta, può comunque revocare la seduta. Ma la consuetudine e il buon gusto prevedono che prima ci sia una consultazione dei rappresentanti delle altre forze politiche. Cosa che non è avvenuta”.

“Se Piana ci avesse interpellato gli avremmo detto di non sconvocare il consiglio. Molti consiglieri regionali che erano rimasti in coda insieme a Piana sono comunque riusciti ad arrivare in Regione alle 11,30 e visto che il consiglio era convocato fino alle 15 senza interruzioni, ci sarebbe stato tutto il tempo per svolgere i lavori dell’aula, almeno per tre ore, salvando una parte della seduta. Già la scorsa settimana l’assenza dell’assessore Viale (a cui erano rivolte 44 interrogazioni: i 2 terzi del totale) aveva svuotato l’attività della seduta di consiglio. Stiamo parlando di interrogazioni presentate da mesi e che non hanno mai avuto risposta, nonostante l’impegno della Giunta a fornirla entro 10 giorni dalla presentazione. Questa volta a bloccare i lavori è stata la coda in autostrada. Insomma ogni motivo è buono per evitare il confronto”.

Duro anche il commento del gruppo Linea Condivisa: “Una scelta unilaterale, ma è una scusa: si prende a pretesto il pesante disservizio delle autostrade per continuare a non rispondere alle interrogazioni sulla sanità. I consiglieri arrivati in aula non erano pochi, se almeno avessero aperto il consiglio avrebbero constatato la presenza del numero legale. Decidendo con un po’ di calma, avremmo potuto iniziare i lavori alle 12” dichiarano il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino e il vicecapogruppo Francesco Battistini.

“Dietro a tutto questo c’è dell’altro – spiegano i due consiglieri regionali – secondo noi la giunta di centrodestra non intende più rispondere alle nostre domande, soprattutto quelle più scomode riguardanti la sanità. Martedì scorso Toti e Viale non si sono presentati in aula: 44 interrogazioni sulla sanità non hanno ottenuto risposta. Oggi colgono la palla al balzo per revocare la seduta, senza neppure consultare i capigruppo come sarebbe prassi”.

Proseguono: “Ancora una volta i cittadini non ricevono risposte, su qualsiasi argomento: infrastrutture, trasporti, ambiente. E la sanità, appunto, il settore più funestato, in cui tutte le storture della riforma Toti-Viale stanno venendo a galla in maniera sconcertante –commentano Pastorino e Battistini -. Lo dicano chiaro, se non vogliono fare più il Consiglio. Se non vogliono dare risposte sulla sanità, lo dicano chiaramente. Basta scuse, basta rinvii. Non siamo a scuola, dove ci si inventa qualsiasi cosa pur di evitare le interrogazioni dei professori”.

“È già 2 volte che andiamo in aula per nulla – concludono Pastorino e Battistini -. Non c’è dubbio: le autostrade soffrono di gravi problemi infrastrutturali. Come non c’è dubbio sul fatto che Toti non abbia mai pensato di inserirsi nella programmazione dei cantieri. Non c’è stata concertazione con autostrade. Il presidente è solo abile a calciare la palla in tribuna prendendosela col Governo”.

“Se il PD pensa di fare campagna elettorale mettendo in ginocchio i liguri, con il blocco delle autostrade, il taglio dei treni e la soppressione dei voli per Roma, isolando il nostro territorio per poter dare la colpa a Toti, si sta sbagliando di grosso e noi ci opporremo in tutti i modi. I consiglieri del Pd sanno che sulle concessioni autostradali la competenza esclusiva è del loro governo? Un governo da cui lo stesso Pd ligure, evidentemente giudicato incompetente, è stato escluso anche a Roma. Dovrebbe tornare di moda la vergogna, quella che non hanno i consiglieri regionali del Pd che mentono, sapendo di mentire, accusandoci di non occuparci di autostrade”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti replica alla polemica sollevata dal Partito Democratico a seguito delle code e dei disagi registrati oggi sulla rete autostradale ligure.

Rivolgendosi ai consiglieri liguri del Pd, Toti aggiunge: “Cosa hanno da dire, piuttosto, del loro ministro De Micheli che, competente in esclusiva sulla rete autostradale italiana, solo 8 giorni fa, invitata da noi all’apertura del cantiere per lo scolmatore del torrente Bisagno non ha saputo proferire parola circa i ritardi sulle manutenzioni e il conseguente caos che quei ritardi stanno provocando nella nostra regione e che ha risposto ‘c’è tempo’ a chi le ha chiesto quale sia il soggetto a cui consegnare il ponte di Genova, a poco più di un mese dall’inaugurazione?

Lo sanno i consiglieri del Pd ligure – prosegue Toti – che il loro governo, con la parola data dal ministro nel novembre scorso, ha promesso sia un piano straordinario delle infrastrutture per la Liguria e l’avvio della Gronda autostradale entro la fine 2019? Peccato che non ci sia ancora alcuna traccia né del piano straordinario né dei cantieri della Gronda, un’infrastruttura condivisa da tutte le categorie e dai sindacati, passata attraverso decisioni di più amministrazioni comunali e regionali e per la quale sono già state concluse tutte le procedure, espropri compresi. La stessa Gronda che gli stessi consiglieri liguri del Pd oggi stanno affossando in tutti i modi – raro esempio di schizofrenia e incongruenza – pur di ottenere l’accordo a Roma con il Movimento Cinque Stelle in vista di quelle elezioni regionali che stanno cercando di rinviare il più possibile”.

“Lo sanno i consiglieri Pd – prosegue il presidente della Regione Liguria – che il loro governo di fronte al tema ritiro concessioni ha dichiarato che non è problema del loro ministro delle Infrastrutture De Micheli? E infine: lo sa il Pd che il loro ministro De Micheli non ha mai neppure risposto alle nostre numerose richieste di convocazione di una Cabina di regia, inviate per iscritto fin dal suo insediamento? A questo punto – conclude il governatore – se io fossi in loro, avrei il buon gusto di tacere e invece mi tocca anche leggere gli sproloqui che scrivono. Ci fosse almeno un po’ di vergogna…”.

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