Regione. Il gruppo Pd in Regione Liguria esprime sostegno ai lavoratori dello spettacolo che oggi hanno manifestato in tutta Italia, compresa Genova, città di riferimento per la cultura nazionale che ha formato e continua a formare molti artisti attivi in tutto il paese.
“Si sono riuniti in un coordinamento che raggruppa associazioni, gruppi indipendenti e sono scesi in piazza”. La manifestazione, a cui hanno partecipato i consiglieri regionali Giovanni Lunardon e Sergio Rossetti, è il primo “atto pubblico di una piattaforma che si rivolte innanzitutto al Governo, ma anche alle Regioni. Avanzano tre richieste: un reddito di continuità finché dura l’emergenza Coronavirus; la possibilità di condividere protocolli che prevedano la riapertura di spazi culturali e dello spettacolo nella sicurezza dei lavoratori e degli spettatori; un intervento economico a sostegno del comparto”.
“Porteremo queste istanze nel primo consiglio regionale utile e pensiamo che anche in Liguria questo appello delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo debba essere raccolto”, dicono i Dem.
L’assessore alla cultura Ilaria Cavo: “Genova e la Liguria sono sicuramente un importante riferimento per la cultura italiana. E hanno dato un segnale importante di ripartenza con le prime mostre avviate, con i siti archeologici aperti, con il primato di sito virtuali visitati durante il lockdown. I suoi teatri sono già aperti, in anticipo rispetto alle tempistiche del Governo, per poter lavorare alle produzioni e per le prove, anche grazie al lavoro di una Regione che ha contribuito a protocolli chiari per la ripartenza, insieme alle altre regioni, e a proporre emendamenti ai decreti del Governo perché nessuno venisse lasciato indietro. La cultura deve ripartire, e con la cultura tutti i suoi artisti che la animano e la fanno vivere”.
“Quanto alla presenza in piazza del Pd mi auguro che non sia stata solo a favore di comunicato serale per chiedere a Regione ciò che deve fare il governo. Immagino che la presenza in piazza dei consiglieri del od sia stata per assumersi l’impegno di portare le richieste al Governo e al ministro della Cultura, del loro stesso partito. Perché il reddito che chiedono è una richiesta indirizzata al Governo. Anche in fatto di Cultura, con protocolli fatti su tutto e ora in elaborazione anche su tutte le tipologie di spettacolo dal vivo non sono certo le Regioni a non essere state motore di ripartenza”.