Liguria. “Le spiagge libere in Liguria, e in Italia, sono un patrimonio di tutti, collocate su un litorale di oltre 320 chilometri che vanta ben 32 Bandiere blu nella Regione, nel 2020. Eppure, le spiagge libere sono sempre più ridotte nella loro superficie e limitate nella loro agevole fruizione da parte dell’utenza”.
A dichiararlo è il gruppo Facebook “Spiagge Libere di Liguria“, che in poche settimane ha raggiunto oltre 9100 iscritti mossi dall’obiettivo di tutelare e valorizzare il patrimonio comune che sono le spiagge libere della Liguria.
In questa particolare fase, infatti, desidera ‘far sentire la sua voce’ e chiedere che “tutte le spiagge libere (anche nella presente fase di riapertura) rimangano aperte e accessibili al pubblico – anche quelle ancora interdette – per la libera fruizione; e che l’accesso sia privo di corresponsione economica da parte dell’utenza, privo della necessità di previa prenotazione per l’accesso, privo dell’ingerenza interposta a qualsiasi titolo di stabilimenti balneari limitrofi volti alla gestione di prenotazioni fisiche o virtuali, pagamento di pedaggi o regolamentazione di accessi, avulso da qualsiasi disposizione che si ponga in contrasto con il termine ‘spiaggia libera’”.
Inoltre, chiedono che “la superficie e il numero delle spiagge libere (da considerarsi fattispecie differente dalle spiagge libere e attrezzate) non siano ridotti rispetto al totale delle scorse stagioni e che le stesse siano tenute pulite e dotate di una doccia di acqua dolce e bidoni da spiaggia per i rifiuti”.
Dal gruppo continuano dicendo che, “consapevoli che lo stato di emergenza sancito con dpcm 31 gennaio ha durata di sei mesi e che il periodo di emergenza Covid non sia ancora concluso, si specifica: ferme le disposizioni statali e regionali sul distanziamento fisico fra le persone e sull’utilizzo di presidi di protezione, fino a quando saranno necessari, qualora alcune spiagge libere per la loro specifica ubicazione e accessibilità, o nel corso dei fine settimana e giorni festivi risultino eccessivamente frequentate, potrà essere previsto un numero massimo di ingressi, monitorato tramite presidi di controlli in postazione fissa o dinamica al fine di evitare il superamento del numero massimo di bagnanti compatibile con il prescritto distanziamento”.
“Chiediamo che i controlli siano effettuati da personale preposto e preparato – aggiungono – Possiamo suggerire che si utilizzino risorse già in essere, quali i cittadini che fruiscono di reddito di cittadinanza, formati. Chiediamo che ogni limitazione agli accessi o controllo sia previsto non oltre il 31 luglio 2020 (data di scadenza dello stato di emergenza) e che sia necessariamente preventivato per periodi di tempo determinati a cadenza quindicinale previo monitoraggio dello stato dei contagi eventuali e che ogni provvedimento limitativo degli accessi venga adottato previa adeguata istruttoria”.
A soluzione dell’emergenza Covid, il gruppo a sostegno della salvaguardia delle spiagge libere della Liguria chiede infine sia rivista la proporzione di spiagge libere rispetto a quelle degli stabilimenti in concessione più vicine alle percentuali europee.