Liguria. “L’emergenza legata al Covid-19 ha seriamente compromesso il settore del turismo, ambito produttivo che genera il 13% del PIL italiano e buona parte di quello ligure. Una parte importante di questo settore è legata al turismo ‘in uscita’, ovvero, chi permette il nostro viaggiare. In un mondo ‘chiuso’ dall’emergenza sanitaria quando sarà possibile tornare a viaggiare? Non si sa. Le agenzie di viaggio e i tour operator stanno, pertanto, pagando cara questa emergenza e non hanno, ad oggi, nessuna prospettiva di ripartenza“.
A dirlo il consigliere regionale Juri Michelucci e il coordinatore savonese di Italia Viva Matteo Calcagno, che proseguono: “Le stime di settore calcolano una perdita di fatturato pari al – 70% nel 2020. Situazione drammatica che mette a repentaglio migliaia di piccoli imprenditori, lavoratori dipendenti e nuclei familiari che vivono grazie al lavoro generato in questi settori”.
“Dalla metà di febbraio agenzie di viaggio e tour operator non incassano ma spendono, ovvero, a fronte di nessuna entrata si vedono costretti a sostenere le spese di gestione delle proprie aziende – spiegano Michelucci e Calcagno – Ricordiamolo: non si sa ancora quando potranno tornare a venderci viaggi e quindi non c’è certezza alcuna di un ritorno di entrate!”.
“Tra le spese obbligatorie compare l’adesione annuale ai fondi di garanzia, necessari, a tutela delle imprese e dei clienti, in caso di fallimento aziendale. L’adesione annuale a tali fondi privati è discriminante sul possesso delle licenze di vendita: se non hai il fondo di Garanzia non puoi, infatti, esercitare la tua licenza che automaticamente ti viene revocata. Il costo medio di adesione ai fondi è calcolato in base ad alcuni fattori, diversi da azienda e azienda, e si aggira all’interno di una forbice che varia tra i 300 e i 1000 euro annuali” proseguono.
“Alcuni fondi, in questo periodo di crisi e incertezza, hanno aumentato i costi di adesione. Più aumenta il rischio fallimento e più si paga per essere tutelati. Non è pensabile che agenzie di viaggio e tour operator possano essere lasciati soli in questo momento, soprattutto a fronte del rischio che non riuscendo a pagare l’adesione ai fondi non possano, addirittura, eventualmente riaprire a causa della revoca della licenza”.
“La Regione deve intervenire a sostegno di queste 300 aziende, tra agenzie viaggio e piccoli tour operator, presenti in Liguria – affermano Michelucci e Calcagno – Oltre agli strumenti nazionali che speriamo siano inseriti nel decreto ripartenza, Italia Viva Liguria propone che per il corrente anno la Regione Liguria vada incontro a questa vera gabola inderogabile. Proponiamo che la Regione eroghi, entro il mese di giugno, un contributo di 500 euro per ogni Agenzia di viaggio e tour operator presenti nel registro regionale, al fine di sostenere questa spesa obbligata e non dilazionabile”.
Poi concludono dicendo: “Riteniamo che tale impegno di spesa possa essere pienamente sostenibile dalle casse della Regione e metta agenti e imprenditori nella condizione, appena sarà possibile, di ripartire e rialzare la serranda della propria attività”.