Provvedimento

Laigueglia, scatta l’ordinanza: obbligo di mascherine anche all’aperto in centro

Il sindaco: “Nei vicoli del centro storico manca fisiologicamente la distanza. Spiagge aperte ma senza soste; giochi per bimbi ancora off limits”

Sasso mascherine Laigueglia

Laigueglia. Laigueglia come Genova: scatta l’ordinanza con obbligo di mascherine anche all’aperto nel centro storico del piccolo comune rivierasco. 

Un documento articolato, che ricalca in gran parte le linee dettate da Regione Liguria, con alcune ulteriori specifiche: ad esempio sulle spiagge libere, riaperte per sport e passeggiate all’aria aperta, ma dove è confermato il divieto di sostare; i giochi per bambini, inoltre, restano per ora off limits. 

“Purtroppo a Laigueglia abbiamo poche aree con giochi dedicati ai bambini e l’eventuale riapertura avrebbe portato per forza di cose ad assembramenti, aspettiamo ancora un po’, – ha dichiarato il sindaco Roberto Sasso del Verme.

Ma a far certo più notizia è l’obbligo delle mascherine, che il primo cittadino ha spiegato così: “Il nostro centro storico è formato da vicoli molto piccoli e stretti che lo rendono unico nel suo genere ma che, allo stesso tempo, non possono garantire fisiologicamente la distanza di almeno un metro”. 

“Nel weekend appena trascorso, ho girato il borgo come di consueto e ho visto troppe persone senza mascherine. Siamo un paese turistico, che ha bisogno di tornare ad operare a pieno regime e in piena normalità ma per farlo non serve a nulla correre. Bisogna andare per gradi, fare ancora qualche sacrificio e sforzo per un grande obiettivo comune”. 

“Se dovessero partire nuovi focolai saremmo rovinati e dovremmo ripartire da capo: non ce lo possiamo permettere. Anche per rispetto di tutti i lavoratori che, non senza sforzi, hanno ripreso a lavorare e sono obbligati ad indossare le mascherine, al chiuso, anche per 8 o 10 ore di lavoro”. 

“In caso di controlli, ci tengo a specificarlo, non sarà necessario esibire una mascherina particolare, FFP2 o FFP3 o simili. Non vogliamo certo obbligare i cittadini a mettere mano al portafogli, anzi. Infatti sono autorizzate anche le mascherine cosiddette home made (fatte in casa) o qualunque genere di articolo che, con materiali idonei, possa permettere di coprire bocca e naso in caso di contatti ravvicinati”, ha concluso il sindaco.