Fase 2

Il Governo “chiude” le seconde case ma i liguri possono già andarci

"Lo spostamento verso una seconda casa non è una necessità", ma la Regione studia un'ordinanza con ulteriori permessi

Ceriale panorama

Genova. “Il principio cardine dal 4 maggio resta che gli spostamenti si fanno per motivi di salute, lavoro o necessità. Lo spostamento alla seconda casa non è una necessità“. Così ieri sera fonti di governo citate dall’Ansa hanno chiuso alla possibilità di spostarsi per raggiungere un’abitazione diversa dalla propria, anche all’interno della stessa regione, un punto che non era stato chiarito né dall’ultimo Dpcm né dalle Faq pubblicate dal Governo per rispondere alle mille domande sull’avvio della fase 2 dell’emergenza coronavirus.

Ancora una volta, però, le regole vengono applicate in modo diverso da territorio a territorio e la Liguria rientra tra le eccezioni. L’ordinanza in vigore fino alla mezzanotte di oggi, 3 maggio, consente infatti di “spostarsi sul territorio regionale per raggiungere le seconde case di proprietà per lo svolgimento di attività di manutenzione e riparazione ed è obbligatorio il rientro in giornata”. Stesso principio vale per la cura degli orti e la manutenzione delle imbarcazioni, motivi per cui oggi è già permesso abbandonare il proprio comune di residenza.

Cosa cambierà dunque a partire da domani? Difficile che il governatore Toti decida di fare un passo indietro considerata la linea “aperturista” tenuta fino a questo punto. Anzi, secondo altre indiscrezioni, il via libera per l’accesso alle seconde case potrebbe riguardare non solo i proprietari, ma anche gli inquilini. Si tratterebbe in ogni caso di spostamenti consentiti nell’arco della stessa giornata con rientro immediato a casa, quindi ancora vietati i weekend al mare o in campagna. Stasera emergeranno ufficialmente i dettagli del nuovo provvedimento, che potrebbe contenere ulteriori permessi per uscire dal proprio comune, ad esempio per fare la spesa.