Loano. “Forse per metà mese avremo il decreto aprile, ribattezzato da Conte e amici, per dignità o vergogna, Decreto Rilancio”. Lo comunica, in una nota, il commissario della sezione Lega di Loano Demis Aghittino.
“Tra una lacrima del ministro Bellanova e un gerundio del Presidente Conte – commenta Aghittino – è stato presentato il Decreto Rilancio che prevede 55 miliardi come scudo per famiglie, imprese, lavoratori ed emergenza sanitaria. L’avvocato ‘del Popolo’, bontà sua, ha detto che il suddetto decreto potrà essere migliorato dalle opposizioni con il passaggio in parlamento, tuttavia il nostro timore è che finisca come il Cura Italia, ossia un no a qualunque emendamento”.
“Insomma – conclude l’esponente leghista loanese – siamo alle solite dichiarazioni belle e di facciata a cui seguirà la fiducia e saluti alle buone intenzioni. Quello che rileviamo immediatamente è che finalmente pd e m5s hanno trovato una quadra sulla regolarizzazione dei migranti. Purtroppo questa decisione non porta lo Stato ad essere più forte della malavita che sfrutta i clandestini, ma anzi aiuta il business degli arrivi. Sentire poi parlare questo governo di braccio di ferro con la malavita è davvero una barzelletta dopo la mancata nomina del Di Matteo a capo del Dap (dipartimento amministrazione giudiziaria), da parte del ministro Bonafede, perché sgradito ai boss. Su una cosa concordiamo in pieno con il Presidente Conte”.
“Il Decreto Rilancio è una forma di liquidità indiretta – spiega Francesco Galdolfi, imprenditore agricolo e coltivatore diretto – ma gli Italiani hanno bisogno di liquidità vera, di bonifici importanti sull’esempio tedesco. Alcune imposte sono state solamente posticipate al 15 settembre. C’è bisogno della cancellazione altrimenti al 15 di settembre gli imprenditori non sapranno come far fronte a ritenute, iva, inps, inail, cartelle, rottamazione ter ed altri adempimenti. Per l’agricoltura è assolutamente necessario reintrodurre i voucher, non regolarizzazioni che sanno di indulto, e un miliardo di euro per fronteggiare il settore del florovivaismo che il governo sembra aver totalmente dimenticato” conclude.