Pietra Ligure. Anche don Carmelo Galeone, cappellano dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, risulta tra gli indagati nell’ambito dell’inchiesta per corruzione condotta dalla guardia di finanza di Finale Ligure e dal pm Claudio Martini che ha portato all’arresto di due imprenditori di agenzie funebri e di un addetto all’obitorio del nosocomio pietrese, dipendente della cooperativa Ma.Ris.
Altre due persone risultano indagate, ad ora, nell’indagine giudiziaria che potrebbe riservare nuovi sviluppi. Attesa, intanto, per gli interrogatori di garanzie degli arrestati, Carlo Quaranta, Fabio De Giovanni e Vincenzo Brancati: proprio da una intercettazione telefonica di quest’ultimo sarebbe saltato fuori il nome del cappellano. Il prete avrebbe riferito di un suo credito di 150 euro proprio con Fabio De Giovanni, titolare delle imprese pompe funebri Liguri di Borghetto.
Insomma prenderebbe corpo il quadro probatorio sullo scambio di favori per passare alle agenzie di pompe funebri informazioni sui decessi che avvenivano sul territorio e che transitavano per l’obitorio.
Nell’ordinanza di custodia cautelare l’ipotesi di corruzione è legata a due cene pagate da De Giovanni e Quaranta a Brancati e alla collega della Ma.Ris. Maria Luisa Cipolliti (anche lei indagata assieme al padre di Quaranta). Per la difesa si tratterebbe di un semplice gesto di cortesia, così come un biglietto per la partita Inter-Lecce che De Giovanni avrebbe fatto avere al Brancati.
Secondo quanto appreso, l’inchiesta sarebbe scattata per una serie di esposti sul presunto monopolio delle “Pompe Funebri Liguri” nella assegnazione dei funerali.