Alassio. Sole, temperature primaverili e mare limpido. Oggi, 12 maggio 2020, ci sarebbero tutti gli ingredienti che hanno reso Alassio celebre nel mondo, città di turismo e movida. Ma sono proprio i turisti e i locali a mancare in questo momento, a causa dell’emergenza Coronavirus che, benché giunta alla cosiddetta Fase 2, non ha ancora dato il là al tanto atteso “liberi tutti”.
Tanti locali alassini hanno già riaperto nelle scorse settimane, approfittando dell’opportunità di usufruire di asporto e consegne a domicilio, mentre altri hanno preferito evitare, vedendo in tale modalità di lavoro una spesa eccessiva rispetto all’esiguo guadagno.
Ma dal 18 maggio tutti (anche parrucchieri ed estetisti, tra gli altri) potranno riaprire. Il vero problema è capire come perché, come si evince dalla diretta realizzata questa mattina da IVG.it, a pochissimi giorni dalla dead line risultano ancora completamente sconosciute le normative e le disposizioni in termini di sicurezza da adottare.
E qualcuno ha anche dichiarato che “forse sarebbe meglio aspettare ancora qualche giorno, stringendo i denti ma avendo così il tempo per potersi attrezzare e mettere in regola”.
Inoltre, regna ancora l’impasse, come spiega nel corso della diretta anche il vicesindaco Angelo Galtieri, sul destino degli stabilimenti balneari e della spiagge libere in generale, che potrebbero avere l’ok per ripartire a loro volta il 18 maggio, ma in mezzo a mille incognite. In primis, il blocco degli spostamenti tra le Regioni che, se confermato, ridurrebbe enormemente il numero di turisti in Riviera questa estate.