Ieri è uscito sulla stampa un appello di Rifondazione Comunista a sostegno della sanità pubblica e per il commissariamento di quella regionale.
Noi Verdi potremmo essere d’accordo ma ci chiediamo: cosa dovrebbe fare il Commissario oltreché risanare i disastrosi conti economici sanitari già evidenziati nella relazione della Procura Regionale della Corte dei Conti?
In queste settimane abbiamo seguito con spirito costruttivo le gravi vicende sanitarie intervenendo solo in senso costruttivo e quando proprio la situazione non permetteva di agire diversamente.
In tale senso Europa Verde ha proposto:
a) di sottoscrivere autonomi contributi in favore della Protezione Civile;
b) di intervenire subito sulla grave vicenda della Costa Luminosa a Savona dove,a stare alle notizie di stampa se ben interpretate, parrebbe che dilettantismo e pressapochismo almeno agli inizi abbiano trionfato;
c) sostegno all’Ospedale di Cairo Montenotte contro la chiusura ed affinché non venga privatizzato ma divenga un presidio per zona disagiata;
d) un intervento urgente per i senza fissa dimora,che rischiavano di divenire un pericolo per se e per le altre persone;
e) una presenza del Difensore Civico a Villa Scassi dove venivano segnalate sulla stampa gravissime situazioni per i ricoverati;
f) l’avvio a epidemia cessata di una commissione regionale di inchiesta sulla situazione sanitaria e come la sanità ligure abbia risposto alla grave pandemia da Covid-19;
g) una immediata azione nei confronti delle strutture per anziani dove la situazione pareva ormai divenire estremamente grave;
h) abbiamo effettuato il diritto di accesso verso ALISA per conoscere quali azioni preventive e non siano state poste in essere per tutelare gli anziani nelle RSA;
i) un intervento per fermare e inutili spese di edilizia sanitaria e di predisposizione di navi quando strutture perfettamente in grado di ospitare pazienti come il padiglione C del Galliera, il Barellai di Costarainera,l’ex ospedale di Santa Margherita Ligure… erano lasciate in abbandono o in mano a privati quando poteva essere avviato un percorso virtuoso verso una integrazione dei servizi sociali e sanitari nonché la futura nascita di strutture di social housing, cohousing…
Dinanzi a queste cose può avere un senso il commissariamento della sanità ligure ma ci permettiamo di far seguire alcune indicazioni di massima.
A questo punto noi di Europa Verde poniamo alcune esigenze non esaustive poiché diversamente non usciremmo mai dal tunnel impervio in cui ci ha portato la Regione con una politica assurda di privatizzazione dei servizi sanitari:
1) in primo luogo è necessario attivare una politica di prevenzione primaria, che riduca alla radice le fonti di inquinamento e che porti ad un radicale mutamento degli stili di vita. Questo vuole dire: mutare la qualità di ciò che si mangia e dei nostri stili di vita, ridurre al minimo le fonti di inquinamento e le emissioni nocive dalle aziende, alle automobili, alle calderine… che sono anche alla base di molte malattie;
2) modificare la legge regionale sulla tutela dei diritti del malato in modo che venga adeguata alle esigenze della privacy e alla situazione attuale (la legge è del 1985);
3) bisogna poi porre in essere un nuovo sistema di organizzazione sanitaria in cui ALISA dovrà essere abolita dato che ha dimostrato la sua perfetta inutilità mentre le singole ASL devono divenire strutture di integrazione con il territorio e con i servizi sociali comunali e non una sorta di dominio feudale , che non dialoga con il resto del territorio regionale;
4) si deve poi pensare ad identificare parametri adeguati al fine di garantire a tutte le persone cure adeguate in tutto il territorio nazionale ma anche un sistema in grado di garantire servizi adeguati in tempi rapidi con tickets ridotti visti gli esorbitanti costi liguri (confronto a molte altre regioni: Emilia Romagna, Toscana…);
5) bisogna poi pensare ad un sistema di edilizia sanitaria dove accanto all’ospedale sorgano strutture per l’eventuale ricovero di persone, che non abbiano bisogno di cure immediate ma che non siano in grado di poter rientrare alla propria abitazione, evitando di scaricare tutta la spesa sui comuni e sulle famiglie si pensi ad esempio a anziani immobili con il femore rotto e che debbano stare a riposo per un certo periodo.Oggi queste persone vengono dimesse e la cura prima della riabilitazione è spesso interamente scaricata sui comuni e sulle famiglie.
6) infine bisogna pensare ad una politica di edilizia sanitaria che favorisca l’ospedale di Cairo Montenotte come area disagiata, la nascita del nuovo ospedale di La Spezia-Sarzana, un nuovo ruolo per gli ospedali di Albenga e Pietra Ligure (poli sanitari di eccellenza e ricerca?), il recupero del padiglione C del Galliera, evitando inutili speculazioni… puntando a favorire la crescita dei servizi territoriali ed evitando di giungere ad una privatizzazione inutile e pericolosa delle strutture esistenti. Si deve pensare invece ad sistema di mobilità positiva verso la sanità regionale,riducendo anche i costi segnalati dalla Procura della Corte dei Conti.
Nel contempo siamo poi certi che in alcune ex strutture sanitarie oggi destinate alla vendita o abbandonate si possa anche giungere alla sperimentazione di modelli di social housing o di cohousing per un nuovo modello sociale e sanitario della nostra Regione.
Danilo Bruno
Europa Verde Liguria