Momento storico

Nuovo Ponte, varata l’ultima campata. Conte: “Da Genova luce di speranza per l’Italia” fotogallery

Alle 12 il suono delle sirene delle navi in porto ha accompagnato il termine delle operazioni

Varo ultima campata

Genova. Le sirene del porto hanno accompagnato quelle del cantiere del nuovo ponte mentre l’ultima campata arrivava in quota, completando quindi la sequenza dei vari delle parti della nuova infrastruttura.

Le operazioni si sono concluse ufficialmente alle ore 12, dopo essere iniziate ieri pomeriggio: da oggi, quindi la struttura collega i due versanti della Val Polcevera, come un “nastro d’acciaio”, come sottolineato dal sindaco e commissario Bucci.

Presenti alla cerimonia anche il premier Giuseppe Conte, il ministro per le infrastrutture e trasporti Paola De Micheli, oltre al presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono e l’amministratore delegato di Salini Impregilo Pietro Salini e i vertici del consorzio PerGenova.

“Genova insegna che il più grande atto d’amore per la nostra patria è nel ripartire insieme, prenderci per mano, farci forza uno con l’altro, e sapere che ognuno fa quello che deve fare – ha detto il primo ministro – Avremo coraggio, avremo determinazione, avremo una direzione da inseguire, non ci fermeremo ad additare i nemici, ma avremo affetti da proteggere da sostenere, questa comunità ha saputo riprendere il cammino. Oggi da Genova, città della Lanterna, si irradia una luce che da speranza a tutta l’Italia”.

“Il nostro dovere è impedire che accadano ancora certe cose – ha detto il ministro alle infrastrutture De Micheli – Anche se siamo in mezzo all’emergenza covid, non abbiamo mai smesso di lavorare al piano per la Liguria, che è un piano sul dissesto e sulle infrastrutture”.

“Oggi è una giornata di festa perchè questo nastro d’acciaio ricongiunge nuovamente le due sponde della Val Polcevera – ha commentato Bucci – e dobbiamo ringraziare chi ha lavorato per questo ponte, so che vi porterete nel cuore e nella mente l’orgoglio di aver lavorato per il Ponte di Genova. Tutte le aziende che hanno lavorato a questo ponte hanno forti radici nel territorio, e qui rimaranno. Pe Zena e pe San Zeorgio”.

“Con il posizionamento dell’ultimo impalcato, la struttura del nuovo ponte per Genova è conclusa, – ha dichiarato il presidente di Regione Liguria e commissario per l’emergenza di ponte Morandi Toti. – Una grande emozione e un grande traguardo non solo per la Liguria ma per l’Italia intera, un modello, quello del cantiere del ponte, per un Paese intero e guardato da tutto il mondo con grande ammirazione. Questo cantiere è il simbolo di quel Paese che non si ferma davanti alle avversità e, anzi, è capace di trasformare una grande tragedia in un’opportunità. Qui non ci siamo mai fermati, grazie all’impegno del sindaco Marco Bucci, delle ditte che hanno impegnato le loro eccellenze e degli operai, di tutti gli uomini e le donne che hanno sacrificato il loro tempo lavorando duramente per un obiettivo comune”.

“Per l’inizio dell’estate questo ponte sarà nuovamente percorribile anche perché il cantiere non si è mai fermato: né durante l’autunno più piovoso degli ultimi 50 anni che ha visto numerose allerte meteo né durante questa emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Perciò penso che tutto questo possa diventare un esempio di come deve ripartire il Paese, con il coraggio della politica di prendersi delle responsabilità e decidere di cambiare con regole più semplici e nuove. Il traguardo di oggi è un dovere morale anche verso chi in quella tragedia del 14 agosto 2018, che mai dimenticheremo, ha perso la vita su quel ponte e per tutta la sofferenza che quella tragedia ha portato con sé. Chiunque passerà da lì e vedrà il nuovo viadotto non potrà non pensare a quanto accaduto ma, sono certo, sentirà anche la forza di tutto questo impegno che si chiama speranza nel futuro”.

Il commento dell’assessore regionale allo sviluppo economico Andrea Benveduti al termine del varo dell’ultima campata del ponte di Genova: “Oggi da Genova arriva un segnale di speranza per il Paese. Nel rispetto delle 43 vittime, che mai smetteremo di ricordare abbastanza, le istituzioni hanno dimostrato in meno di due anni qual è la politica del fare. Un lavoro di squadra vincente, che deve essere replicato in tutta Italia se vogliamo tornare a competere a determinati livelli, specie in un momento come questo”.

“Ringrazio in particolar modo l’ex viceministro alle infrastrutture e ai trasporti Edoardo Rixi – aggiunge Benveduti – per aver ricoperto a Roma un ruolo indispensabile nella composizione di un decreto divenuto modello per l’intero Paese. E, che ne dica il ministro alle infrastrutture e ai trasporti De Micheli, contraria ai tempi dell’approvazione del decreto alla Camera, il modello dev’essere replicato. Da qui deve ripartire un grande piano Marshall per il Paese. Per troppi anni la politica si è dimenticata di manutere e costruire opere infrastrutturali, che, come ci ha spiegato bene Pietro Salini, non stanno più in piedi. Da Genova deve partire la luce che illumina il cammino dell’Italia e oscura finalmente la burocrazia”.

Il deputato della Lega e responsabile nazionale infrastrutture Edoardo Rixi: “Il varo di oggi, a 20 mesi di distanza dal crollo del Morandi, dell’ultimo impalcato del nuovo ponte dimostra che il modello Genova è un percorso virtuoso da applicare a livello nazionale perché oggi il Paese, le imprese e le famiglie hanno bisogno della speranza, concreta, di potercela fare. Oltre ad aver consentito la ricostruzione in tempi record un’opera di eccellenza ingegneristica che tutto il mondo ci invidia, il modello Genova ha centrato tre obiettivi fondamentali: la condivisione tra tutte le forze politiche e i soggetti economici nella sua elaborazione, un pacchetto di misure economiche a ristoro degli sfollati, delle imprese e della catena logistica, oltre a tutta una serie di opere infrastrutturali alternative che sono oggi a servizio della mobilità cittadina. Il modello Genova è nato per poter essere replicato nel Paese anche per affrontare l’emergenza economica Covid-19. Oggi, in un momento di forzata immobilità, occorre far ripartire, semplificando le procedure sul modello virtuoso di Genova, le opere di manutenzione e efficentamento delle nostre infrastrutture con cantieri a cielo aperto in cui sono naturalmente più sicuri anche dal punto di vista sanitario”.

Anche il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera, il ligure Sergio Battelli, commenta così il varo dell’ultima campata: “Genova non si arrende, non si è mai arresa, neanche in questi due anni. Ed ecco, con il varo dell’ultima porzione di impalcato del nuovo ponte la nostra città diventa ufficialmente simbolo e cuore pulsante di una rinascita e una ripartenza che da locale si è fatta nazionale”.

“Subito dopo il terribile crollo del Ponte Morandi, davanti alle macerie, scrivevo che la nostra città era improvvisamente diventata la città di tutti gli italiani e che non avrei mai dimenticato le lacrime e gli abbracci della mia città ferita che reagisce e risorge” dice Battelli.

“La ferita non si rimarginerà mai, il dolore per la morte di 43 persone è ancor vivo e lo sarà per sempre, anche quando sarà finalmente fatta giustizia. L’innalzamento del nuovo ponte che fisicamente e simbolicamente unisce nuovamente la città, proprio in questo periodo di distanziamento sociale imposto dal virus, dimostra la forza, il coraggio e la determinazione di Genova e della sua gente. Un modello di riscatto per tutto il Paese che sta vivendo queste settimane di sospensione e che a breve dovrà trovare tutte le energie possibili per reagire, ‘risorgere’, ripartire. #Genovanelcuore, il cuore, oggi, è Genova”. Conclude Battelli.

Il senatore della Lega Paolo Ripamonti: “Emozione, commozione e tanto orgoglio nell’assistere oggi al varo dell’ultimo impalcato del nuovo ponte di Genova. Una grande sfida vinta da una città, da una regione intera e da un Paese che quando è libero di potersi esprimersi, di liberarsi dai lacci della burocrazia e del centralismo, dimostra di poter raggiungere qualsiasi risultato. Sono orgoglioso di aver dato il mio contributo al decreto Genova come relatore di maggioranza in Senato, ascoltando il territorio e i suoi rappresentanti economici. Il modello Genova, grazie alla lungimiranza dell’allora viceministro della Lega Rixi, ancora oggi porta effetti positivi a livello economico al tessuto produttivo non solo ligure ma dell’intero Paese, penso ad esempio agli operatori della logistica. Il modello Genova è una base certa di efficienza ed efficacia da cui l’Italia può ripartire per uscire nella Fase 2 dell’emergenza Covid-19, insieme a un sostegno vero e immediato a imprese e famiglie, che non comporti ulteriori indebitamenti e difficoltà di accesso al sostegno”.

Il senatore della Lega Francesco Bruzzone e la deputata della Lega Sara Foscolo: “Il varo dell’ultimo impalcato del nuovo viadotto sul Polcevera rende quella di oggi una data storica per Genova, per la Liguria e per tutto il Paese. La bandiera di San Giorgio che sventola sul nuovo ponte non è solo il simbolo della forza e della tenacia dei genovesi e dei liguri, ma una lezione a tutto il mondo su quali straordinari risultati sappia raggiungere il nostro Paese. Un risultato straordinario ottenuto grazie al grande lavoro e al grande impegno dell’allora viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi. Il modello Genova, fortemente voluto da Rixi, sta convincendo anche i più scettici, che si sono dovuti arrendere davanti all’evidenza dei fatti, sostenendone oggi la validità. Per uscire dall’emergenza Covid-19 e dalle devastanti conseguenze economiche su migliaia di imprese, soprattutto piccole e piccolissime, e di famiglie occorre ragionare con la stessa tempestività e risposta ai bisogni delle misure contenute nella legge Genova: avvio dei cantieri edili che creano occupazione e mettono in sicurezza il territorio, iniezione di liquidità a fondo perduto per famiglie e imprese, semplificazione normativa per far ripartire il Paese”.

Il deputato della Lega Flavio Di Muro:”Il varo dell’ultima campata del nuovo ponte sul Polcevera conferma, agli occhi del mondo, l’efficacia del modello Genova. Oggi è una giornata storica, risultato di un grande lavoro svolto in sede parlamentare, di ascolto del territorio, delle Camere di commercio, delle associazioni e delle imprese. Sono orgoglioso di essere stato il relatore del decreto Genova alla Camera, un provvedimento che, grazie alla tenacia dell’allora viceministro Rixi, ha portato risorse immediate a un territorio, Genova e la Liguria, gravemente danneggiato dal crollo del Morandi. Con il decreto Genova sono arrivate risorse a chi ne aveva bisogno per ripartire, alle famiglie e alle imprese, in tempi certi e celeri. Stesso modello ora è necessario per poter far vincere la guerra al Covid-19 e far ripartire l’economica del nostro Paese”.

In un post su Facebook la senatrice genovese Elena Botto: “Sono vicina alla mia città in questo momento che segna un passaggio, non solo di riunione tra le due ideali braccia della costa ligure, ma anche di ricucitura storica. Ricucitura tra popolo e istituzioni. Ricucitura resa possibile solo dal lavoro del nostro Governo che con lungimiranza e severità ha creato le condizioni sia economiche che legislative affinché Autostrade pagasse la ricostruzione senza parteciparvi e trarne quindi un immeritato, ingiusto, ulteriore profitto. Non sono presente a quello che sarebbe per me solo un atto formale in un momento così tragico, dove tutti dobbiamo rispettare le norme di distanziamento sociale. Il mio dovere è ottemperare agli impegni odierni che mi vedono impegnata prima in aula e poi in commissione su importanti provvedimenti. A presenziare per noi ci sarà il presidente Conte, che personalmente ringrazio e considero la più fulgida espressione del nostro ideale: cittadini onesti nelle istituzioni. Alla faccia di chi ci chiama incompetenti. Ma la sfida non è finita qua. La Liguria ha visto il crollo di un altro ponte a meno di due km dal suo confine. Solo miracolosamente, per via del lockdown, non ha creato vittime”.

E ancora: “Non dimentico il calvario dei cittadini che vivono sotto il Ponte Bisagno, gli ‘Abitanti sotto il ponte’, che vedono crollare quai quotidianamente pezzi di impalcato sulle loro case e nelle strade e che non hanno visto da parte delle istituzioni e di Autostrade nessun tipo di risarcimento o misura idonea a proteggerli. A breve ci saranno i lavori di ristrutturazione, e questo si è ottenuto dopo esposti, interrogazioni, lavoro fatto a testa bassa nelle istituzioni per dare voce anche a loro, assieme a loro. Queste persone dovranno subire i lavori di ristrutturazione inermi, dalle loro case sotto il ponte, con la paura nel cuore dati gli innegabili fatti di cronaca che vedono le nostre infrastrutture fatiscenti crollare una per una. Per questo, in questa giornata di speranza, lancio un monito a chi esercita funzioni di Governo nella città di Genova ricordando l’articolo 54 del TUEL che attribuisce al sindaco Bucci il potere di emanare ordinanze per la tutela dell’incolumità e dell’integrità fisica della popolazione. Che si attivi con misure più incisive per tutelare gli abitanti sotto al ponte Bisagno. E chiedo anche trasparenza a Autostrade e che sia pubblico il progetto di ristrutturazione e che i comitati possano partecipare alla definizione delle misure di sicurezza atte a tutelarli. Il mio pensiero va ogni giorno a chi ha perso la vita. Alle vittime del Ponte Morandi. A chi subisce ingiustizie. Non smetteremo mai di combattere, anche se a mani nude, contro le ingiustizie e il malaffare che piegano il cittadino e la sua dignità di fronte all’interesse di pochi”.

La senatrice della Lega Stefania Pucciarelli e il deputato della Lega Lorenzo Viviani: “La lezione del nuovo ponte, con il varo dell’ultimo impalcato questa mattina, dimostra come il modello Genova garantisca celerità ed eccellenza nella realizzazione di infrastrutture anche in contesti, come quello del nodo autostradale del capoluogo ligure, molto difficili. Nello Sblocca Cantieri, varato dalla Lega al governo con l’allora viceministro Rixi, è prevista l’applicazione del modello Genova a una lunga lista di cantieri a livello nazionale. Da quando si è insediato il nuovo governo, ancora il modello Genova è rimasto inapplicato nelle opere pubbliche a livello nazionale. Ora che la bontà della legge Genova è stata riconosciuta anche da esponenti di altre forze politiche che, come Italia Viva, avevano votato contro il decreto sia alla Camera sia al Senato, auspichiamo che si uniscano al nostro appello al presidente Conte perché provveda ai decreti attuativi per lo sblocco dei cantieri e che il modello Genova venga applicato anche nella ricostruzione di un’infrastruttura definitiva ad Albiano Magra, con annessa viabilità complementare, proprio come è stato fatto a Genova”.

Soddisfatto anche Antonio Apa, segretario generale Uilm Genova: “Con la messa in quota dell’ultima campata, il Ponte di Genova raggiunge i suoi 1060 metri finali. Si sbaglia chi parla di miracolo, questo risultato è stato possibile grazie alla convergenza tra governo, istituzioni e società industriali quali Fincantieri, Salini, Impregilo, ecc. che hanno gestito la costruzione del ponte in modo ottimale. Sappiamo che purtroppo non riporterà in vita le 43 vittime di quell’agosto, ma il Ponte di Genova è una risposta decisiva che le istituzioni hanno saputo dare alla città e al Paese. E’ un traguardo molto importante perché ha un significato simbolico forte: il Paese può uscire dalle difficoltà più forte di prima anche dall’emergenza virus, e il modello Genova può essere l’esempio da seguire”.

“L’amministratore delegato di Fincantieri dott. Bono, e quello di Cdp dott. Palermo, dissero a suo tempo che erano in grado di costruire un ponte da soli e presentarono un progetto che poi fu superato da quello di Piano, ma che già conteneva delle idee importanti. E’ la dimostrazione di come non ci si possa permettere di perdere campioni nazionali come Salini e Fincantieri, che hanno costruito quest’opera in una fase in cui tutto il Paese ha bisogno di rimettersi a posto. Fincantieri può dare il suo contributo se il governo compirà uno sforzo in questo senso. Il Paese ha dimostrato di poter completare un’opera come il Ponte di Genova in 20 mesi e non avendo nulla da invidiare ai modelli esteri. In questa situazione di grande emergenza, i lavoratori Fincantieri, assieme agli altri, hanno lavorato con abnegazione e sacrificio nonostante il problema del virus e a loro va il nostro plauso. I metalmeccanici hanno ancora una volta risposto alla chiamata e si sono fatti trovare pronti. Fincantieri ha ancora una volta dato dimostrazione di forza organizzativa, come altrettanto sta succedendo nei suoi cantieri che, grazie al lavoro svolto assieme ai sindacati, stanno gradualmente riaprendo in sicurezza” conclude Apa.

 

leggi anche
silp-cgil
Orgoglio
Ponte Genova, l’orgoglio del sindaco dei poliziotti: “Dobbiamo essere consci delle nostre potenzialità”
Nuovo ponte, le foto più belle del varo del maxi impalcato da 100 metri
Segnale
Ponte Genova, in quota il secondo impalcato da 100 metri. Toti: “Simbolo della Liguria che non si arrende”
varo ultima campata
Ci siamo
Ponte di Genova, il giorno dell’ultima campata: arriva il premier Conte, la diretta di IVG