Pensiamoci

L’arrivo dei privati nell’elisoccorso umilia l’eroismo dei Vigili del fuoco

Da giugno la compagnia Airgreen, con base ad Albenga, effettuerà una parte degli interventi. L’impegno del Movimento 5Stelle e dell’Usb: ecco perché è un grosso errore

Il nuovo mezzo per l'elisoccorso

Liguria. Non è una bella storia, non lo è mai quando il privato si oppone al pubblico, lo è ancora di meno quando si parla di Sanità. Rischia addirittura di essere una brutta storia quando l’argomento è l’elisoccorso, da sempre in Liguria affidato ai Vigili del fuoco che lo hanno svolto con risultati eccellenti, competenza, professionalità, sacrificio e autentici atti di eroismo.

A giugno infatti comincerà a operare anche una compagnia privata, la Airgreen, limitatamente ad alcune competenze, che tra l’altro farà base all’aeroporto di Albenga. Nella battaglia per cercare di opporsi all’arrivo dei privati si distinguono il Movimento 5 Stelle (con il consigliere regionale Andrea Melis, il primo a rendere pubbliche queste preoccupazioni, e il consigliere comunale di Genova Stefano Giordano) e l’Usb, Unione Sindacale di Base, attraverso lo stesso Giordano e il delegato sindacale Enrico Piccardo.

Un po’ di storia non guasta. Non è la prima volta infatti che i privati guardano (dal loro punto di vista legittimamente) al business dell’elisoccorso. Accadde ad esempio nel 1997, quando il tentativo fu bloccato da una sollevazione istituzionale e popolare che fece capo alla redazione savonese de La Stampa, che allora (perdonate la citazione personale) dirigevo.

Ma che cosa succede oggi? Spiega Andrea Melis: “La Regione Liguria, tramite una delega per la gestione del bando alla Lombardia, perché alla fine finiamo sempre lì, ha affidato una parte dell’elisoccorso alla Airgreen”.

Si tratta di un appalto per 33 milioni di euro per 9 anni, per una copertura di 24 ore al giorno. Inizio a giugno, come detto base ad Albenga. Ai privati compete il trasporto da ospedale a ospedale, oggi effettuato dai pompieri, ma non è difficile prevedere che potrebbe estendersi anche agli interventi di soccorso più semplici, come un atterraggio in autostrada, lasciando ai vigili del fuoco quelli più complessi.

Questo è però un terreno pericoloso, perché un intervento può mutare di caratteristica in corso d’opera, creando pericolosi doppioni.

Dice Enrico Piccardo: “Comunque sia, è evidente lo sperpero di denaro pubblico, anche perché certamente i Vigili del fuoco effettuano solo gli interventi effettivamente necessari”.

Ma la partita è chiusa? Risponde Giordano: “Pende il ricorso di una delle società private escluse, e questo potrebbe riaprire i giochi. Inoltre il sottoscritto ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Genova. L’esposto è stato archiviato, ma io mi sono opposto all’archiviazione. Vedremo. Infine, in tempo di Covid, bisognerà capire come sono attrezzati i privati”.

Non è secondaria la parte politica. La Regione Liguria ha diligentemente effettuato il bando “ma – aggiunge Giordano – il governatore Toti quando vuole alza la voce con Roma, ma questa volta non lo ha fatto. Certo, in tema di Sanità pubblica la Liguria non ha sicuramente dato il buon esempio”.

Gli elicotteristi dei Vigili del fuoco contano storie di eroismo, e rinunciano a ingaggi economicamente molto più vantaggiosi dai privati proprio per continuare in quella che spesso più che un mestiere considerano una missione. Non lo scopriamo certo oggi.

Come dimenticare i soccorsi dall’alto portati con la piccola libellula dal leggendario comandante Rinaldo Enrico (poi morto precipitando in mare al largo di Arenzano) ai naufraghi della London Valour il 9 aprile del 1970? O quelli del suo successore, Sergio D’Agostino? Per tutti, ricordiamo quando stava trasportando un bambino a Torino, ma la nebbia era così fitta che per orientarsi scendeva con l’elicottero in basso fino a leggere le indicazioni dei cartelli autostradali.

Era il tempo in cui il Nucleo elicotteri di Genova, anche grazie all’impegno del capo degli specialisti (i tecnici e motoristi, per capirci) Pietro Corrado uscì dal guscio e si mise definitivamente al servizio della collettività.

Il moderno elisoccorso dei Vigili del fuoco può farsi risalire all’esplosione della trattoria Stella di Albisola Superiore, il 18 febbraio 1983, quando D’Agostino atterro’ sul vicino lembo di spiaggia col piccolo Agusta Bell 206 e si mise a disposizione del questore che stava coordinando i soccorsi.
Oggi i ben più grossi Agusta Bell 415 (il popolare Drago) possono imbarcare 15 persone. Decollano con piloti, specialisti, medico e infermiere del 118, personale che si cala in zone impervie col verricello, se serve sommozzatori.

E il ministero dell’Interno, da cui dipende il Dipartimento dei Vigili del fuoco? Conclude Giordano: “Ha un atteggiamento ondivago e in questo momento incomprensibile. Da una parte potenzia la flotta, come ha fatto con il recente acquisto degli Agusta Bell 139, i più moderni elicotteri in circolazione (uno è destinato a Genova), dotati anche di un sofisticato kit sanitario, dall’altro non difende a sufficienza il servizio nelle regioni, come la Liguria, in cui è attivo e svolge alla perfezione il suo ruolo”.

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